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Caso Catania, Carraro indagato. Berlusconi: "Non deve dimettersi"
12 Agosto 2003 - letto 641 volte
Secondo il premier la politica deve rimanere fuori dallo sport. Il capo Figc è accusato di "minacce a corpi politici e giudici"

Continua il caos nel mondo del calcio italiano: oggi è stata una giornata convulsa. Il presidente della Federcalcio, Franco Carraro, è indagato per il caso Catania ("Ma non deve dimettersi, la politica resti fuori dallo sport", ha commentato Silvio Berlusconi). A proposito dello scandalo delle false fideiussioni per le iscrizioni al campionato il primo avviso di garanzia ha raggiunto Luca Rigone, un broker anconetano.

Insomma, una bufera. Berlusconi difende Carraro, iscritto nel registro degli indagati dalla procura di Catania per" minacce a corpi politici e giudici dello Stato". "La politica - ha dichiarato il premier ai giornalisti - non deve intervenire nello sport che ha una sua giurisdizione, suoi giudici e un'organizzazione internazionale. Abbiamo criticato molto la sinistra che voleva mettere le mani sullo sport. Noi non lo faremo".
Dal canto suo Carraro ha dichiarato: "Nel corso della mia vita professionale e pubblica ho subito numerose indagini da parte della magistratura, che si sono sempre concluse con archiviazioni o assoluzioni". "Non ho mai commentato le iniziative della magistratura che mi riguardavano e intendo fare così anche questa volta, con totale serenità", ha aggiunto Carraro.

Al centro dell'inchiesta che vede indagato Carraro c'è la denuncia presentata al Tribunale civile di Roma dalla Federcalcio contro i giudici della seconda sezione del Tribunale amministrativo regionale di Catania, con richiesta anche di 2 milioni di euro di danni. Una querela i cui contenuti, secondo l'accusa, potrebbero avere violato l'articolo 338 del codice penale, che ipotizza anche il reato di minacce all'autorità giudiziaria.

Il fascicolo sarebbe stato aperto dopo un esposto degli stessi giudici del Tar etneo e una denuncia dello studio legale Trantino, che assiste la famiglia Gaucci. I due magistrati sono titolari di un altro fascicolo d' inchiesta sul caso Catania, che ipotizzerebbe il reato di mancata attuazione di un provvedimento dell'attività giudiziale e falso, nell'ambito del quale hanno già interrogato, in qualità di testimoni, Luciano e Riccardo Gaucci e il presidente del Cagliari, Massimo Cellino.

Il 13 il Tar catanese potrebbe anche rimettere la squadra di Gaucci in serie B (e la Figc si opporrebbe di nuovo al provvedimento). Inoltre i carabinieri del reparto operativo si sono recati stamani nella sede centrale dell'Enpals, l'ente previdenziale dei calciatori (oltre che dei lavoratori dello spettacolo), per acquisire la documentazione relativa ai pagamenti dei contributi da parte delle società professioniste. Lo ha confermato la dottoressa Lia Ghisani, presidente dell'Enpals. "Sono 128 le società calcistiche di A, B e C che ci versano contributi, ma sono 12 quelle che a fronte del loro debito ci hanno consegnato delle fideiussioni la cui validità stiamo valutando e che sono proprio quelle che interessano ai carabinieri". Fra queste non ci sono né Roma né Napoli. E nemmeno altre squadre di serie A. "Oggi non esiste più un caso Enpals del pallone, è storia vecchia: c'era sì un gran pasticcio, ma l'abbiamo sanato in un anno di trattative con società e federazione che si sono concluse col saldo dei contributi spettanti sino ad aprile 2003 e con la rateizzazione del debito antico", ha spiegato la Ghisani.

Sul fronte sportivo l'inchiesta della Figc è praticamente chiusa. Il generale Italo Pappa, capo degli 007 federali, oggi sentirà Baldini, ds della Roma, la Ruia e chiuderà con Turchetti, segretario della Covisoc che si è autospeso. Poi le carte saranno passate a Carraro in vista del consiglio federale del 20. Roma e Napoli sono state truffate, non dovrebbero quindi avere problemi per l'iscrizione al prossimo campionato anche se Atalanta e Catania reclamano un posto. Domani intanto Giunta Coni: non dovrebbe succedere niente di particolare. Anche se il Piacenza chiede il commissariamento della Figc. Ma per ora è solo. Petrucci comunque darà un ultimatum a Carraro. A chiedere la sua testa, dopo An, adesso ci sono a nche i Ds.
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