Una partita nella partita, quella della tifoseria biancazzurra. Dalla Curva alla Gradinata, un sostegno incessante e punture di ironia per risvegliare una squadra ormai in caduta libera verso la Lega Pro.
I richiami all'impegno, durante la partita con il Cittadella, piovono da ogni settore. Dalla Gradinata, dove sono assiepati i «Brescia 1911», come pure dalla tribuna. La Nord gioca una ripresa tutta sua proponendo una contestazione in più fasi.
Che propongono richieste e dichiarazioni di intenti. Il primo affondo è per i senatori della formazione. «Brescia Calcio: Ammainate le bandiere che ci stanno portando in Lega Pro». Un messaggio che poi sfocia nel gioco di parole, con le «C» di «Calori: il Caffè lo volete lisCio o Corretto?» tutte evidenziate. Chiaro riferimento alla retrocessione ormai dietro l'angolo. Un ritorno al futuro che mancava da trent'anni (salvo ripescaggi). «Se sarà Lega Pro - chiariscono con un altro striscione gli ultrà della Nord - noi ci saremo: voi no, grazie».
Il nuovo mantra sulle città che attendono il Brescia l'anno prossimo (Venezia, Como, Cremona), sulla note di «E la vita» di Cochi e Renato. Il singolo più criticato: «Bentivoglio nontivoglio». L'invito ad andarsene rivolto, più volte. ai senatori della squadra. Il consueto «Vinceremo il tricolor» e un sarcastico «Grazie ragazze» che più di tutti, nel secondo tempo della sfida con il Cittadella, sembra aver ferito nell'orgoglio i giocatori biancazzurri. In forcing rabbioso quando gli ultrà li prendevano di mira con gli sfottò più evidenti. Tanto che hanno sfiorato il gol rispondendo agli «olè» che il pubblico riservava ad ogni passaggio riuscito in segno di scherno.
Nel finale tutta la Curva Nord ha voltato le spalle al terreno di gioco. Una disapprovazione ostentata, sullo 0-0, in conseguenza di un atteggiamento della squadra giudicato insufficiente per imporsi in un disperato scontro diretto.
Non è mancata la classica «pañolada» coi fazzoletti bianchi sventolati in segno di protesta. Ma l'immagine che resterà più impressa è il pallone lanciato in campo al 28' della ripresa. Calciato dalla Curva al terreno di gioco, ad azione in corso, tanto che l'arbitro Ripa ha dovuto fermare tutto, dopo un attimo di incredulità.
«ADESSO GIOCHIAMO NOI», avevano cantato un attimo prima gli ultrà della Nord. La critica più feroce nei confronti di un gruppo che non vince in casa da una vita, che è malinconicamente penultimo e anche senza maxi-penalizzazione oggi retrocederebbe senza nemmeno passare dai play-out.
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