BOYS PARMA - anno II, numero 4, Aprile 1997
04 Agosto 1998 - letto 693 volte In questo numero continua il nostro viaggio tra i meandri della curva nord, ossia tra le diverse realta presenti. Questo mese, del resto come avrete gia intuito dallimmagine che campeggia in apertura, e toccato al gruppo piu anziano o meglio maturo della curva, che rappresenta, fra laltro, la parte piu cospicua e numerosa della nostra tifoseria. Abbiamo avuto così Ionore di intervistare i "veterani" del tifo a Parma, che ci hanno gentilmente accolto nella loro sede di Via Spezia. Ma ora leggiamo cosa ci hanno raccontato due dei rappresentanti piu in vista del direttivo dei Boys (Mirko e Mauro); direttivo che inoltre si appresta ad organizzare i festeggiamenti per il ventennale di fondazione del gruppo, che ricorre appunto proprio questanno (1977-1997). Quando siete sorti con esattezza? La data precisa purtroppo non la sappiamo, comunque era Iagosto del 1977. Da chi e perche e stato fondato il gruppo? Noi per primi stiamo contattando diverse persone che sanno sicuramente piu di noi in merito. Infatti vorremmo risalire ai veri fondatori per ricostruire con estrema esattezza le varie tappe della vita del gruppo. Ad esempio scoprire come mai e stato scelto questo nome e da dove e nata lesigenza di costituire un gruppo nel vero senso della parola. I nostri ricordi tuttavia risalgono ai primi anni 80, quindi il vuoto sussiste solo per i primi 3, 4 anni. Un tempo come venivano vissute le trasferte? Quali sono sostanzialmente le differenze rispetto al presente? Le differenze sono tante, in quanto le trasferte venivano vissute in modo totalmente diverso dal presente, soprattutto sotto Iaspetto organizzativo. Innanzitutto non ci spostavamo in pullman, ma in treno oppure in macchina. Una volta ad esempio siamo andati in 15 a Treviso in macchina. In unaltra occasione siamo andati in 60 a Rimini in treno e abbiamo dovuto cambiare a Bologna. Questi sono solo alcuni esempi di come vivevamo le trasferte allepoca; sicuramente in un modo molto piu genuino e talvolta scomodo. Che tipo di rapporto avevate allepoca con la societa e che genere di legami avete ora, ammesso che ne abbiate mai avuti? I rapporti tra noi e la societa sono sempre stati buoni, sia un tempo che adesso. E sotto il profilo economico? Allora, precisiamo che in passato i! gruppo ha avuto spesso aiuti da parte della societa. Aiuti che consistevano praticamente in biglietti omaggio che poi venivano gestiti allinterno del direttivo. Ad esempio agli inizi degli anni 80, ci venivano consegnati una quindicina di biglietti per partita che usavamo noi per entrare allo stadio prima dellinizio dellincontro. Questo ai tempi di Ceresini. Adesso invece, per nostra scelta, solo in alcune circostanze particolari, come in occasione delle trasferte piu lontane, abbiamo alcune agevolazioni da parte della societa, sempre in termini di biglietti. Ma solo in questi casi. Poi per il resto ci arrangiamo e di soldi non ne riceviamo da nessuno. Tuttavia la societa e sempre disponibile a venirci incontro. Ad esempio e dalla fine degli anni 80 che alcuni di noi possono usufruire di speciali tesserini per entrare allo stadio molto prima dellincontro, cioe sin dal mattino, per appendere i vari striscioni e preparare tutto prima dellinizio della gara. Pero tutto finisce qui. II vostro gruppo ha mai posseduto nelle sue radici ideologie politiche? Da quando ci siamo noi, assolutamente no. Il nostro gruppo infatti e totalmente apolitico. Ovviamente allinterno del direttivo ognuno ha le proprie idee, nel senso che ci sono ragazzi di destra, di sinistra, poi ognuno e libero di pensarla come meglio crede. Per noi infatti tifo e politica sono due cose molto distinte. Tuttavia a volte e capitato in curva di vedere qualche vessillo politico, se pur di piccole dimensioni. No, non nella nostra curva almeno. Se lo dite voi. Chi e stato e chi e il vostro giocatore "bandiera"? In passato senza dubbio Barbuti. Oggi nessuno. Ultimamente infatti, come sapete bene anche voi, siamo fermamente contrari a qualsiasi tipo di coro a favore dei giocatori, soprattutto dopo i fatti di Reggio del 94. Siccome poi abbiamo assistito alla "caduta" anche degli ultimi giocatori "simbolo", vedi Mancini e cosi via, pensiamo proprio che i fatti ci abbiano dato ragione. In poche parole per noi il giocatore è diventato fondamentalmente un operaio che lavora per far soldi. II derby come veniva vissuto in passato rispetto ai giorni nostri? Oggi viene sicuramente vissuto con molto piu menefreghismo rispetto al passato. Una volta iniziavi a sentire Iatmosfera da derby un mese prima. Adesso invece va gia molto bene se lo sentono il giorno della partita. Forse anche perche cera una tifoseria piu appagata. Oggi ha piu valore per molti, soprattutto per i piu giovani, una partita contro la Juve che non un derby. Prendete il derby di questanno a Reggio, facevamo schifo in trasferta; saremo stati 2000 o 2500 al massimo, con una curva nord composta da 7000 persone. Vergognoso. Cosa significa essere ultras e in particolare esserlo a Parma? A Parma e sicuramente una cosa per pochi; nel senso che purtroppo si riduce a pochissime persone, evidentemente siamo ancora lontani da un certo tipo di mentalita. Bisogna cioe distinguere lultras dal tifoso. Per i tifosi, cioe per la stragrande maggioranza dei parmigiani, che frequentano il Tardini, una volta finita la partita, il discorso e chiuso per tutta la settimana o, peggio ancora, fino al prossimo incontro casalingo. Noi invece logicamente ci sentiamo ultras sempre, tutta la settimana e non solo due ore alla Domenica pomeriggio. Quindi la differenza sostanziale tra gli ultras e i cosiddetti tifosi, e che noi alla Domenica sera, al termine dellincontro, cominciamo gia a pensare alla partita seguente, che sia in casa oppure in trasferta; mentre invece un semplice tifoso, se va in trasferta, ha una settimana di tempo per farsi gli affari suoi; se invece, peggio ancora, non ci va ha addirittura quindici giorni di relax completo. Qual e, ammesso che esista, il vostro punto di forza? Lorgoglio. Lorgoglio di appartenere al gruppo. Quande che un calciatore dimostra attaccamento alla propria maglia e soprattutto oggi nel Parma ce qualcuno che lo sta dimostrando? Purtroppo adesso come adesso forse no. Anche se, sempre da quel famoso derby ad oggi, qualcosa è iniziato a cambiare. Forse qualcosa si emosso. Prima i giocatori dicevano di essere influenzati dallallenatore, cioè affermavano di agire con lo stesso stile del mister, che, tradotto, significava avere meno contatti possibili con i tifosi. Adesso invece si sono aperti un po di piu rispetto a prima; ad esempio sono venuti spesso qua nella nostra sede a parlare insieme a noi. Tuttavia bisogna vedere se Ihanno fatto solo per assicurarsi il nostro incondizionato appoggio, oppure se effettivamente e stato fatto senza secondi fini, con estrema spontaneita. In poche parole e ancora da chiarire se si e trattato di un gesto dettato dal cuore. Cosa manca ancora alla nostra curva per essere considerata una grande tifoseria? La mentalita, cioè laspetto fondamentale. Basta pensare che ce ancora gente che viene allo stadio senza sciarpa o che non canta una sola volta dallinizio della gara. Fanno gia fatica ad applaudire, figuriamoci a cantare dalIinizio alla fine. Quelli che lo fanno saranno si e no trecento persone al massimo. Quindi qui cade ogni tipo di discorso. Qual è la tifoseria alla quale ci si dovrebbe ispirare eventualmente per migliorarsi? Cosi come ce: da imparare da tutti, e anche vero che non ce da imparare da nessuno. Ognuno ha le proprie idee, che spesso sono deviate soprattutto da influenze e di tipo politico. Però ad esempio potremmo citare il tifo doriano. In curva sbandierano dallinizio alla fine e non solo 2 o 3 bandierine, ma delle bandiere enormi, coloratissime. Qua, quelle rare volte che succede, ti becchi solo degli insulti perche la gente dietro di te non riesce a vedere bene in campo. Questo si riallaccia ancora una volta al discorso della famosa mentalita fantasma. Ultras è necessariamente sinonimo di violenza? No, assolutamente. E logico che vivendo in modo particolare una partita, a volte limpeto ti porta anche a rispondere alle provocazioni, se non addirittura a scatenarle. Da ormai diverso tempo in curva, come avete accennano prima, per vostra precisa scelta, non si canta piu per i singoli giocatori, ma solo per la squadra nella sua interezza. Le vostre riflessioni. Precisiamo innanzitutto che e una decisione che non trova tutti pienamente daccordo. Infatti, anche tra noi, ce qualcuno che vorrebbe ricominciare i cori per i giocatori. Ne abbiamo discusso anche ultimamente, tuttavia siamo rimasti troppo scottati dallesperienza di quel famoso derby con la Reggiana e non ci sentiamo nella maniera piu assoluta di riprendere a cantare per i singoli. Anche perche il calcio dei giorni nostri e cambiato radicalmente. Nessuno ti puo garantire che un giocatore rimanga a vita nella tua squadra. Quindi diventa difficile anche per noi attaccarci ancora ai giocatori. Per un semplice tifoso invece puo risultare piu facile, per i motivi che vi dicevamo prima. In definitiva ce qualche speranza che in futuro le cose possano cambiare in questo senso? E ovvio che non si deve mai dar niente per scontato, perche a distanza di qualche mese. se dovessimo accorgerci che si meritano veramente di tornare ad essere invocati singolarmente, allora, ma solo in questo caso, potremmo tornare sui nostri passi. Ad esempio, se dovessero vincere lo scudetto, si tornerebbe a cantare anche per i singoli. Allora la possiamo interpretare come una promessa? Ma si, diciamo di si. Da qualche tempo in curva non siete piu soli. Al contrario, e sarebbe daltra parte stupido negarlo, è sorto un nuovo gruppo, il "Potere Crociato". Un parere. Questo gruppo e formato da ex membri del nostro direttivo (fra laltro membri che in passato rivestivano un ruolo molto importante) e dalla sezione di Sorbolo, che si è staccata dai Boys, in quanto non pienamente daccordo con i nostri principi. Logicamente tra i due gruppi esiste una profonda diversita di idee e di mentalita. Questa divergenza di opinioni si manifesta nei due giornalini che vengono distribuiti in curva rispettivamente dai due gruppi. Tuttavia, fortunatamente, ognuno e libero di fare cio che vuole e questo non va mai dimenticato. Lunica cosa che ci lega e essenzialmente lamore per il Parma, anche se laltra parte e piu portata ad esaltare la maglia crociata rispetto a noi. Infatti per noi laspetto piu importante e il Parma, che poi indossi la maglia crociata o la maglia gialloblu e uguale. E logico che se la maglia fosse completamente gialla e blu ci farebbe piu piacere. Non ci dispiacerebbe nemmeno la maglia crociata. Pero non ne facciamo una malattia come loro. E quindi laspetto che vi distingue maggiormente si riduce a questo? No, sono proprio prese di posizione diverse ad esempio anche per il discorso dei cori rivolti ai singoli giocatori. Loro sono contrari ad incitare solo la squadra e non i singoli. Comunque, sentite, ve lo diciamo apertamente e in tutta sincerita, loro cercano sempre di esaltare Sandro Melli, pero avete mai sentito indirizzare cori agli altri giocatori? A noi non sembra. Tuttavia se la gente cantasse come quando canta per Sandro Melli o per Thomas Brolin, il tifo a Parma sarebbe assordante. Avrete sicuramente letto sulla rivista periodica del Potere Crociato Iarticolo: "Erba, roba da conigli". Noi personalmente lo condividiamo dallinizio alla fine. Voi cosa ne pensate? Si, labbiamo letto. Pero e un problema che non e ai margini della curva, ma e universale. Non puo e non ci deve toccare. Tuttavia è sicuramente un problema che esiste anche in curva. Sarebbe assurdo infatti negare levidenza. Avrete percio unopinione. Ognuno di noi ce lha e se non ce lha ancora, e bene che provveda. Si. sicuramente. Comunque non e che lerba cresca da noi in curva. E in giro. E un male della societa. Noi non ci possiamo fare niente. Ad esempio pero potremmo, tutti. noi compresi, smettere di riderci sopra, accogliendo cosi linvito dellautore dellarticolo. Sì, forse. Pero noi non possiamo trasformarci in un ente assistenziale o di beneficenza. Un altro concetto di quelle righe che ci ha fatto riflettere, e sicuramente quello riferito ai ragazzi che, purtroppo, sono venuti a mancare in curva, stroncati ad esempio da overdose. In quelle circostanze sono stati appesi striscioni per ricordare gli amici scomparsi, ma mai per denunciare la causa del male di cui sono periti. Si, e vero, pero ognuno di noi e libero di fare cio che ritiene piu giusto, se poi dopo uno se la va anche a cercare, non possiamo farci niente. Noi comunque abbiamo cercato di aiutare certa gente. Pero non possiamo costringere una persona a non fare determinate cose. Non possiamo atteggiarci a genitori nei confronti di tutti i giovani che frequentano la curva. Una volta compiuto il 18° anno deta ognuno e libero di fare cio che vuole. Nessuno comunque pretende da voi che vi trasformiate in genitori dellanno o peggio ancora in tante Madri Teresa. Sarebbe infatti assurdo. Pensare pero che la liberta, intesa in questo modo, ossia come raggiungimento della "maturita", possa essere concettualmente ricondotta a questo, e ampiamente opinabile o almeno speriamo che possa far riflettere. Comunque andiamo oltre. Quanti tesserati contate attualmente? I1 discorso del nostro tesseramento e unico in Italia. Prima di tutto perche poche tifoserie, forse nessuna, hanno una tessera cosi cara come la nostra. Pero e altrettanto vero e va detto, che da diritto ad un sacco di agevolazioni che a lungo andare, se facciamo due conti, puo risultare molto conveniente e alla fine ti consente di risparmiare quello che vuoi, soprattutto se si pensa al discorso trasferte. Per noi il tesseramento daltra parte, soprattutto sotto il profilo economico e dal punto di vista del sostentamento del gruppo, e fondamentale. Ci consente di esistere e in piu, questa politica del differenziare il costo delle trasferte per tesserati e non, ci sembra giusta. E a proposito della nuova impronta societaria del Parma cosa ne dite? Ad esempio, come lo vedete Stefano Tanzi al timone? I1 rapporto che abbiamo con lui non e assolutamente paragonabile a quello che avevamo con Pedraneschi. Nel senso che sicuramente ce rispetto ma allo stesso tempo indifferenza. Ad esempio Pedraneschi veniva sempre da noi e, anzi, e venuto a farci visita anche pochi giorni fa. Con Stefano questo finora non e avvenuto. Non e un presidente super tifoso come era quello che lo ha preceduto, ma e sostanzialmente un presidente-padrone e forse anche giustamente. Pedraneschi era Iunico vero tifoso che ha sempre dimostrato attaccamento alla squadra e ai suoi sostenitori, allinterno della societa dellepoca. E lunica persona che e cresciuta col Parma. Adesso invece viene dato piu spazio alla gestione economica della societa che non al cuore. Senza dubbio il Cav. Tanzi o Stefano saranno grossi tifosi, pero tutta la gente che li circonda non ha niente a che fare col Parma. Loro stessi, per primi, lo hanno ammesso, sono qua per lavoro principalmente: dopo, forse col tempo, potranno anche affezionarsi, pero non e come se fossero cresciuti col Parma. Infatti se cosi fosse, potrebbero avere la squadra nel cuore. Invece non e cosi e per tutte le ragioni elencate puo risultare forse anche comprensibile. Ed infine, prima di concludere, se volete lanciare un appello a tutti i tifosi della curva, siete liberi di farlo. Invitiamo tutti, a partire da Domenica contro 1Udinese, a capire Iimportanza del tifo a Parma e di cercare di essere piu presenti in trasferta, ma non solo. Infatti vorremmo vedere piu partecipazione anche alle riunioni settimanali presso la nostra sede, affinche tutti possano cosi toccare con mano la nostra realta e vedere personalmente come si svolgono le cose e forse, dopo, in giro circolerebbero anche meno voci stupide sul nostro conto e soprattutto su come gestiamo il nostro gruppo. Purtroppo infatti sappiamo che queste voci esistono, pero vorremmo che chi dubita di noi e della trasparenza del nostro operato, avesse almeno il coraggio e la dignita di venircelo a dire in faccia. A noi infatti preme far capire a tutti e soprattutto a questa gente che tutto quello che facciamo non e a scopo di lucro, ma solo per il bene del Parma, per migliorare il tifo, per essere orgogliosi di portare in giro il nostro striscione, quindi il nostro nome e, in sostanza, di divulgare il nostro ideale. Noi non mangiamo con i soldi del Parma, come magari qualcuno puo pensare. Purtroppo infatti per sopravvivere bisogna sgobbare. Ci auguriamo dunque che nelIimmediato futuro la gente, o meglio. i veri tifosi siano sempre piu presenti in trasferta e non solo. Speriamo che il messaggio raggiunga soprattutto i piu pigri e pantofoloni e che da Domenica la curva possa essere piu colorata, piu festosa, piu chiassosa, insomma, in due parole: piu viva. Ne approfittiamo infine per ringraziarvi della vostra estrema disponibilita e ci auguriamo che presto possiate ritornare sui vostri passi, soprattutto per quanto riguarda il discorso dei cori ai singoli giocatori. Anche perche, ricordate, ci lamentiamo tanto, giustamente, che la maggior parte della gente in curva osserva il silenzio assoluto ed apre bocca, come sostenete voi, solo per invocare i vari Sandro Melli o Thomas Brolin e che quando cio accade, ce la mettono tutta e il risultato e un tifo assordante. Ma allora, non pensate che per farli cantare "alla grande", basterebbe tornare ogni tanto alle vecchie abitudini? Naturalmente noi non vogliamo insegnare niente e a nessuno, prendetelo solo come un umile suggerimento, anche perche comprendiamo perfettamente le ragioni che vi hanno spinto a prendere determinate decisioni. Tuttavia, fateci, almeno il favore di pensarci un po su. In fondo ce un proverbio che dice: "Meglio tardi che mai!". Grazie ancora e ciao a tutti voi. Fonte: COLLECCHIO GIALLOBLU' Notizie correlate Parma
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