Dodici agenti di polizia e due carabinieri contusi, due tifosi della Triestina feriti in modo lieve. Ma anche auto danneggiate, una biglietteria in fiamme, traffico bloccato e viabilità in tilt. Questo il desolante bilancio dell' "amichevole" tra Atalanta e Triestina, disputata ieri al bottecchia di Pordenone in un clima surreale.
La partita era a rischio: gli ultras neroazzurri avevano giurato vendetta nei confronti degli alabardati. Lo "screzio" era avvenuto, a quanto sembra, nello scorso campionato di serie B e gli orobici non aspettavano altro.
Sono arrivati in 300 e hanno colto di sorpresa la sessantina di rappresentanti delle forze dell ordine, presenti allo stadio in tenuta anti-sommossa.
Hanno teso un vero e proprio agguato ai rivali, li hanno aspettati ai cancelli e li hanno bersagliati con pietre, spranghe, cocci di bottiglie. Poliziotti, carabinieri e finanzieri si sono "immolati" per fermarli. Enzo Cainero, general manager di Promotour (organizzatore dell' evento), dopo aver ritardato di una decina di minuti l'inizio del match ha aperto liberamente tutti gli ingressi dello stadio per stemperare la tensione e convogliato i supporters giuliani dalla parte opposta della struttura rispetto ai nerazzurri. Ormai, però, il danno era compiuto. ai "tifosi" dell' atalanta non è bastato neppure poter entrare gratis. Se ne sono andati durante l'intervallo. si sono sobbarcati 300 chilometri in pullman soltanto per fare danni. Del match, finito 2-2 con doppietta di Tulli per la Triestina, Pazzini e Gautieri per il club orobico, non glie ne fregava nulla.

ONORE AGLI INIMITABILI ULTRAS BERGAMASCHI

Fonte: Gazzettino - Pordenone