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Arrestati quattro ultras della Torres, altri sei denunciati
15 Settembre 2004 - letto 2267 volte
Sassari.
Avrebbero organizzato una spedizione punitiva contro i tifosi dello Spezia
In manette dopo gli scontri allo stadio
Arrestati quattro ultras della Torres, altri sei denunciati


Torres-Spezia 0-1. E poi 4 arresti, 6 denunce, 3 poliziotti feriti, 3 pantere fuori uso, 3 ultras al pronto soccorso, e il divieto per dieci di loro di avvicinarsi a uno stadio per i prossimi tre anni. È l’epilogo in numeri, in campo e fuori, della partita d’esordio del campionato di C1, che i sassaresi hanno giocato a Tempio domenica scorsa. Le manette arrivano dopo due giorni e una serie infinita di fotogrammi spulciati al computer, grazie alla nuova normativa che vuole riportare gli stadi alla normalità. Le immagini di un pomeriggio da dimenticare scorrono su un 24 pollici, negli uffici della polizia, in via Politeama. La prima volta mostrano una sassaiola fitta, sui due pullman che accompagnano gli odiati tifosi spezzini allo stadio. Quando il peggio sembra essere passato, ritornano alla carica: cento, duecento tifosi, molti già mascherati, aggrediscono il cordone di poliziotti che li divide dal nemico, pericolosamente vicino, all’ingresso dello stadio. Magliette sul viso, bandane, occhiali neri: ma alla fine nulla sarà sufficiente contro le telecamere di una polizia decisa a disinfestare gli stadi. Due ore e mezza in tutto di riprese televisive consegnano nomi e cognomi dei responsabili. Solo allora scattano le manette. In quattro finiscono nel carcere di Tempio, quasi tutti bravi ragazzi che cambiano pelle quando diventano branco. Giovanissimi, qualche lavoretto saltuario dopo gli studi. Rischiano da 6 mesi a tre anni. Sono F.S., 27 anni, sassarese; lui soltanto ha già avuto guai con la Giustizia. Manette anche per S.T., 20 anni; F.S., 23, D.P., 19, tutti di Sassari. Sono fra i protagonisti delle scene più violente di un film che non sapevano di girare, inconsapevolmente ritratti dalle telecamere digitali della polizia. Altri tre o quattro supporter stanno per ricevere la visita di un ufficiale giudiziario. È lunedì quando gli agenti bussano alle loro porte. In famiglia, le manette a quei figlioli che tornavano dal campo sportivo, diventano un dolore grande. Altri sei giovani nel frattempo vengono denunciati: per tutti il questore Santi Giuffré emette un provvedimento che gli vieta di avvicinarsi a qualsiasi cosa assomigli a uno stadio. Per tre anni non potranno nemmeno sentire l’odore della squadra del cuore, partite amichevoli o campionato, non fa differenza. Una videocassetta li mostra confusi fra qualche centinaio di ragazzi, andare incontro ai caschi blu della polizia. Grida, minacce, gesti inequivocabili, e fin lì la situazione sembra sotto controllo. I poliziotti sembrano fare arretrare gli ultras più esagitati. Poi scatta qualcosa, quasi un passaparola. Si materializzano a decine, avanzano. Un’ondata di giovani, a torso nudo e col volto coperto. Molti hanno in mano delle sbarre di ferro. E comincia la guerra, si sente il rumore delle bottiglie rotte, volano pietre e oggetti di ogni tipo. Tre poliziotti finiscono all’ospedale, ferite leggere, guaribili in una decina di giorni. Anche tre ultras si presentano al pronto soccorso. Due di questi verranno riconosciuti nelle immagini e denunciati. Il questore si dice soddisfatto, e con lui il vicario Cunzolo, il capo di gabinetto Terrazzi, il commissario Spinicci: «Non abbiamo usato nemmeno i lacrimogeni». L’udienza di convalida degli arresti è prevista per questa mattina alle 10 e 30, a Tempio. Fino ad allora ci sarà tutto il tempo per pensare alle conseguenze di due ore di follia, in attesa di una partita di calcio. La polizia sembra decisa a non fare sconti, stavolta, forte di una nuova normativa che cerca di riportare serenità allo stadio, sempre più paragonabile a una fossa dei leoni. È la prima volta che a Sassari tintinnano le manette per lancio di oggetti durante una manifestazione sportiva. «Ma questi non sono tifosi - commenta Maurizio Terrazzi - il tifoso è un’altra cosa. Siamo davanti a cento, duecento persone che vanno a vedere la partita col solo scopo di scatenare un putiferio». Guai in vista anche per i tifosi spezzini: il filmato che li ritrae intenti a lanciare pietre e bottiglie, è già arrivato alla Procura di competenza. Alla fine tutti, arrestati o semplicemente denunciati, potranno vedere le partite soltanto alla televisione.

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