Una targa in memoria dei tifosi scomparsi, negata dal sindaco perché istigherebbe alla violenza, sta provoncado ad Ancona un'ondata di proteste nella tifoseria dorica nei confronti del sindaco Mancinelli. Chi la invita a dimettersi, chi la accusa di essere contro l’Ancona.
Che succede? Gennaio scorso, l’idea della Curva Nord: riqualificare il parco giochi pubblico di Collemarino. Gratis. L’unica richiesta, una targa in memoria dei "fratelli della Curva Nord scomparsi". Il progetto è condiviso da due assessori, quello alla Partecipazione democratica e allo Sport. Non dal sindaco che, quando si vede arrivare in Giunta l'operazione, trasecola. E invia una nota ben precisa: «Iniziativa meritevole, ma la richiesta pervenuta al Comune di apporre una targa il cui titolo dovrebbe essere “in memoria dei fratelli della Curva Nord scomparsi” appare troppo genericamente e ambiguamente riferito al mondo Ultras, anche a quello che periodicamente per i connotati di violenza che assume, impegna le forze dell'ordine e altri servitori dello Stato, e costa alla collettività molto, anche in termini economici e sociali. Invitiamo i promotori a fare una nuova richiesta in cui però sia chiara la presa di distanza dalla parte violenta del tifo».
Un polverone. Web impazzito. Francesco Prosperi, presidente di Sosteniamolancona, l'associazione dei tifosi che ha quote della società Ancona calcio: «Proprio per evitare strumentalizzazioni avevamo stabilito di scrivere la parola fratelli anziché ultras. Ma quale istigazione alla violenza? C’è sicuro dell’altro sotto». E David Miani, anche lui di Sosteniamolancona: «La dedica della targa negata era alle tante persone per bene morte per ragioni e in circostanze che nulla hanno a che vedere col calcio. Hanno spostato la questione su un piano che non c’entra niente». E adesso? «Adesso niente, dopo quanto detto dal sindaco temo che non si farà più niente».

Fonte: ilmessaggero.it