La Digos di Verona, a seguito di indagini in collaborazione la Questura di Reggio Emilia, ha denunciato all’autorità giudiziaria 26 ultrà della Reggiana Calcio in stato di libertà, che si sono resi responsabili, a vario titolo, di numerosi reati al termine dell’incontro di calcio Hellas Verona-Reggiana del 15 marzo scorso.
Il questore di Verona, Vincenzo Stingone, ha quindi disposto l'avviamento del relativo procedimento amministrativo per vietare ai tifosi denunciati l’accesso alle manifestazioni sportive (Daspo) per un periodo che varia da un anno a tre anni.
Al termine della gara, valevole per il campionato «Lega Pro - 1/a Divisione – Girone A», gran parte dei settecento supporter della squadra emiliana, dopo essere usciti dalla curva destinata agli ospiti ma ancora all’interno dell’impianto sportivo, invece di dirigersi al parcheggio loro riservato, avevano tentato di invadere il vicino settore della tribuna Est, occupato dai tifosi veronesi.

Secondo quanto ricostruito dalla Digos scaligera, i tifosi emiliani, dopo aver danneggiato il meccanismo di chiusura di un cancello di servizio, hanno oltrepassato lo spazio tra i due settori del «Bentegodi», cercando di aggredire i tifosi del Verona che i quali stavano uscendo dallo stadio. Con il volto coperto e brandendo cinture, i denunciati hanno provato anche a sfondare altri cancelli della recinzione dello stadio. Il blitz è stato però contenuto dalla polizia, che ha evitato il contatto tra le opposte tifoserie.
La Digos di Verona, con i colleghi di Reggio Emilia, ha costituito un gruppo investigativo identificando i 26 ultrà reggiani – tutti tra i 20 e 40 anni, alcuni con precedenti specifici a carico – e a loro carico sono emersi indizi di responsabilità, a vario titolo, per i reati di travisamento in occasione di pubbliche manifestazioni; superamento indebito di recinzione allo stadio; possesso di oggetti contundenti o comunque atti ad offendere in occasione di manifestazioni sportive e danneggiamento aggravato.

Fonte: gazzettadiparma.it