La stagione 87/88, infatti, è quella della risalita inserie A della Lazio dopo tre anni i cadetti. A livello di tifo, la novità assoluta è la nascita di un nuovo gruppo, composto, per laq maggiore parte, da transfughi degli Eagles: gli IRRIDUCIBILI.
Il gruppo di un centenaio di ragazzi fece la sua comparsa nella fase iniziale della stagione, il 18 ottobre 1987, in LAZIO-PADOVA, e si distinse dagli altri gruppi per una diversa e originale concezione di fare tifo.
Più "colore", tifo "all'inglese" senza tamburi e trasferte di gruppo, all'inizio rigorosamente in treno. Gli Irriducibili si posizionano nel muretto centrale, quello che fino ad allora è occupato dai Viking
Per protesta contro la soluzione drastica delle diffide, che penalizzava anche giovani estranei ai fatti, la curva Nord per le ultime partite del campionato decise di scioperare compatta.
Nessuno striscione, nessun coro, nessuna coreografia. Purtroppo si acuiscono anche i dissapori con tra Irriducibili e Eagles: in una trasferta in Puglia, a Lecce, i due gruppi, che si erano limitati a guardarsi in cagnesco e a insultarsi, passano alle vie di fatto, litigando per la collocazione dei rispettivi striscioni. La domenica seguente, all'Olimpico (Lazio - Verona) si arriva all'inevitabile resa dei conti. Era nell'aria da tempo, ma la rissa provoca gravi danni con sei diffidati. Tra questi ci sono anche i due leader indiscussi dei due gruppi: due personaggi storici per la tifoseria laziale, che dopo aver contrassegnato la storia del tifo in Nord, sono costretti a rinunciare per un anno a seguire la Lazio, in casa e in trasferta. Davvero una brutta pagina per la curva biancoceleste.
Gli ultimi incontri della stagione, per protesta, si giocano in uno scenario dal silenzio quasi surreale.
Questo sciopero non viene interrotto nemmeno nel campionato seguente.
I gruppi della Nord danno una prova di forza proseguendo il loro silenzio totale.
Ad ogni modo, per non lasciare che sia la squadra la più penalizzata da questo silenzio dei tifosi, si decide di astenersi da ogni supporto vocale e scenico nei soli primi 45 minuti di gioco.
Il nuovo Olimpico interamente coperto offre una cassa di risonanza eccezionale per il tifo, e la differenza tra i due tempi di gioco si nota fortemente.
A dimostrazione della infinita potenza dei gruppi di tifosi che occupa la curva Nord, si nota una eccessiva impotenza dei Lazio-club che promettono grandi incitamenti per sopperire al silenzio degli ultras, ma ottengono solo un silenzio ancora maggiore.
"12° IN CAMPO...MA SOLO QUANDO LO VOGLIAMO NOI!"...così si presenta lo scenario della Nord nel primo tempo di ogni partita sia interna che in trasferta. Irriducibili e Eagles rinunciano persino a colorare la Curva nel derby. Nessuna coreografia, solo uno striscione: "Lo spettacolo colora la curva, la solidarietà la rende grande".
Lo sciopero termina il giorno di Lazio-Juventus, per festeggiare il ritorno in curva di alcuni dei diffidati. E non c' modo migliore di festeggiare che una grande vittoria con un grande tifo sulla squadra più blasonata d'Italia.
Purtroppo i sogni d'Europa si infrangono nelle ultime partite, e così per il tifo laziale i confini restano ancora chiusi.
Il sogno ad occhi aperti riprende con le notizie sull'acquisto da parte laziale di Paul Gazza Gascoigne, un vero trascinatore di folle!
Un energico scossone può servire....ed ecco che davanti a 5000 fans entusiasti arriva a Fiumicino Paul Gascoigne.....
Il nuovo presidente Cragnotti fa le cose in grande, e la sera della presentazione (è il luglio del 1992) della squadra in uno stadio Olimpico gremito da sessantamila tifosi, i cuori biancocelesti, che tanto avevano sofferto, tirano un sospiro di sollievo: La Lazio è finalmente tornata grande!
SI SCIOLGONO GLI EAGLES SUPPORTERS
a stagione 92/93, infatti, è quella del ritorno in Uefa. A livello di tifo, invece, è la stagione che sancisce l'impossibilità di continuare con una curva Nord spaccata in due: la frattura tra Eagles e Irriducibili è assolutamente insanabili e lo si capisce in un triste Lazio - Sampdoria, con ennesimo scambio di insulti e lancio di torce tra i due gruppi in Curva Nord. Una spaccatura che porterà inevitabilmente al graduale scioglimento del gruppo ormai divenuto minoritario e soprattutto più debole rispetto all'altro. Gli Eagles Supporters si sciolgono e con la loro fine, da lì a poco, termineranno due storici gemellaggi, quelli con gli ultras di Torino e Bari. E' un avvenimento comunque storico: il gruppo che aveva portato per primo il tifo in Nord cede il passo, gli Irriducibili diventano il gruppo non solo egemone, ma anche incontrastato, della Curva Nord. Mentre la squadra ottiene in pianta stabile un posto in Europa, gli Irriducibili non fanno mancare il loro incitamento ai giocatori biancocelesti. Nell'estate del '95 i leader del gruppo si mobilitano per impedire la partenza del capitano Beppe Signori, che Cagnotti aveva già annunciato a Parma. Una sollevazione popolare di straordinaria efficacia, con un sit in di protesta sotto la sede della Lazio in via Novaro e un corteo per la strade di Roma, fin sotto gli uffici del massimo azionista.
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