l tifoso parmigiano N.P. di anni 45, allo stadio, mercoledì sera non doveva esserci perchè a suo arico era ancora attivo il Daspo della durata di tre anni comminatogli nel 2013 in occasione di un Parma-Bologna. Invece si era recato allo stadio con un biglietto di un altro tifoso che glielo aveva ceduto. Ma N.P. si è spinto oltre, perchè nell'intervallo tra i due tempi, ha sferrato un pugno contro il delegato alla sicurezza del Parma Calcio dopo averlo riempito di insulti ed offese per sfogare la frustrazione per il pessmo momento della compagine nerocrociata. Dopo l'aggressione, prima che la vittima potesse abbozzare una razione, un gruppo di accoliti hanno coperto la fuga dell'aggressore. L'episodio non è tuttavia rimasto senza conseguenze per lui. La immeidata e febbrile opera di ricostruzione dei poliziotti della Squadra Tifoserie della Digos hanno dato un volto ed un nome a quell'uomo che del tifoso che soffre e gioisce per la propria squadra ha veramente ben poco: Così, grazie alla norma che prevede l'arresto in flagranza differita, è stato tratto in arresto, processato per direttissima e condannato ad un anno di reclusione con pena sospesa, alla multa di 6 mila euro e colpito da un altro Daspo di due ani con obbligo di firma.