Roma: calci dei tifosi alle auto di Cafu, Assuncao e Montella
25 Settembre 2000 - letto 1728 volte Da tempo non si ricordava una contestazione così pesante da parte dei tifosi della Roma. In mille hanno sfidato lultimo caldo destate per manifestare a Trigoria tutto il loro malcontento dopo la figuraccia rimediata dalla squadra a Bergamo. A tratti si è degenerato (le aggressioni e i danneggiamenti alle macchine di Montella, Cafu, Assuncao, Poggi, Gurenko e i «buuu» razzisti nei confronti dello stesso Assuncao, di Zebina e Cafu ne sono la testimonianza). La maggior parte dei contestatori aveva unetà giovane. Tutti ragazzi che si sentono traditi dai propri beniamini. Ecco lo sfogo di Andrea, 23 anni, studente universitario: «È una vergogna. Mi sento umiliato per colpa di questi signori. Invece che reclamare più soldi pensassero a giocare a pallone. Noi ci ammaliamo per la Roma quando perde, loro se ne fregano, tanto sanno che ogni mese guadagnano centinaia di milioni». Ed ecco Stefano, 34 anni, impiegato di banca: «Non salvo proprio nessuno. Sono tutti colpevoli: Sensi, Capello e i giocatori. Di questo passo non andremo mai lontano». Le proteste si accavallano une alle altre, si inseguono, in un crescendo di grida. Gianni, 25 anni, commesso: «Capello deve andare via. È lui la rovina della Roma». Federica, 19 anni, studentessa universitaria: «Salvo solo Totti. A Bergamo è stato lunico che è uscito con la maglietta sudata». Tira unaria pesante non solo tra i tifosi ma anche allinterno dello spogliatoio giallorosso. Fabio Capello ha scaricato le responsabilità della sconfitta di Bergamo interamente sulla squadra. «Ritengo di preparare nel migliore dei modi le partite ha detto poi quando si giocano gare come quella contro lAtalanta è demoralizzante. Provo rammarico e amarezza. Non si può lavorare su certe cose e poi in campo si fa tuttaltro. Mai è successa una cosa del genere, nemmeno lo scorso anno». Pronta la replica di Francesco Totti, il capitano: «La colpa va ripartita al cinquanta per cento tra lallenatore e noi giocatori. Non è serio, né bello per rispetto verso la squadra, dare la responsabilità solo a noi. Qui lunico incolpevole è il presidente Sensi». Totti insiste. «Dico a Capello che quando si vince è merito di tutti, quando si perde è colpa di tutti. Lallenatore è come un giocatore, ha responsabilità come noi. Stiamo tutti sulla stessa barca». Totti ha cercato di calmare gli animi andando a parlare con i tifosi durante la contestazione. Uno di loro gli ha urlato: «Guarda in che condizioni siamo. La Lazio ha pure vinto lo scudetto». Il capitano ha allargato le braccia sconsolato: «E io che ci posso fare se quelli sono forti?». Il fantasista è poi tornato a parlare della vergognosa prestazione della squadra a Bergamo. «Solo noi potevamo far segnare quattro gol allAtalanta. La Roma non si può permettere il lusso di essere eliminata al primo turno dalla Coppa Italia. In questo momento ci manca tutto, soprattutto grinta e personalità. Questa maglia dobbiamo onorarla tutti, io per primo, e lo dirò in faccia ai miei compagni». Infine Totti dedica un pensiero per il presidente Sensi. «Mi dispiace molto per lui. Capisco che la sua situazione è difficile. Ha speso tanti miliardi accontentando tutti, allenatore compreso...». Forse già oggi la dirigenza della Roma, con Sensi in testa, si riunirà per fare il punto della situazione. Al momento Fabio Capello non corre rischi. Sensi è intenzionato a proseguire con il tecnico goriziano. Fonte: La Repubblica - http: Notizie correlate Roma
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