LA STORIA DEI BOYS ROMA
06 Giugno 2005 - letto 14558 volte Il gruppo nasce nel 1972, il fondatore è Antonio Bongi. L'intento dei Boys è quello di distinguersi dal resto della tifoseria romanista. Nei primi anni i Boys espongono il loro striscione in curva nord portando il loro calore ed il loro entusiasmo in tutti gli stadi dove scendeva in campo la Roma. Il gruppo nasce dall'impegno di un pugno di ragazzi uniti dall'amore per la Roma e da ideali politici di estrema destra. Il nome del gruppo viene preso dai Boys S.A.N. Inter, nati nel 1969 e meritatamente divenuti un punto di riferimento per tutti i gruppi ultras d'Italia dell'epoca. Nel 1977 la fusione. Boys, Fedayn, Pantere e Fossa dei Lupi si uniscono per dare vita al Commando Ultrà Curva Sud. La fusione è dettata dalle necessità del momento, occorre dare una sterzata al tifo giallorosso ed i Boys sono sempre in prima linea. Tifo incessante in casa e in trasferta, tutti schierati quando c'è bisogno,giocatori che adorano la curva,nessun rapporto con la società, odio crescente da parte delle altre tifoserie. Questo è stato il vero Commando, quello che ha dato lezioni di tifo al mondo intero. I Boys portarono un massiccio apporto agendo sempre attraverso una linea di condotta dura ed intransigente. Fino a quando non decisero di riportare il loro striscione allo stadio per il giorno della finale di Coppa Campioni Roma-Liverpool. Le tante incomprensioni e le mille diversità li portarono ad uscire definitivamente dal CUCS ed a tornare il gruppo solitario di sempre. I Boys dell'epoca volevano essere un gruppo d'azione, un gruppo capace di affrontare il nemico senza remore e di incutere timore a chiunque. Gli anni più belli sono quelli del Flaminio e della finale di Coppa Uefa con l'Inter; durante quel periodo i Boys erano sempre in prima fila a cercare lo scontro ma difficilmente trovavano qualcuno capace di farli indietreggiare. Nonostante le tante difficoltà, diffide, repressione da parte delle forze dell'ordine, noi siamo lì sempre al nostro posto a difendere la città e la maglia. Non è stato facile, si sa, ma oggi siamo fieri di essere ancora ammirati e temuti! Non ci siamo mai nascosti e mai lo faremo!!! Io Paolo Zappavigna, ho 37 anni, frequento la curva da quando ne avevo 13 ed ho sempre fatto parte di questo Gruppo. Molta gente mi avrà visto su Italia1, nel famoso speciale derby "Tutto in un giorno" da noi vinto 5 a 1. Siamo il più vecchio gruppo della Sud: sempre pronti a sostenere la maglia, no ai cori per i giocatori!!! Nella vita o scegli lo stile o scegli l'errore. Noi abbiamo scelto lo stile nel 1972!!! IL NOSTRO STILE ULTRAS VA OLTRE TUTTO E TUTTI.........NOI SEMPRE SCHIERATI MAI OMOLOGATI !!! IL FONDATORE DEL GRUPPO ANTONIO BONGI: Nel 1972, avevo 14 anni, con laiuto di Renato Faitella e Fausto Josa, dirigenti del Centro Coordinamento Roma Club, fondai i Boys - Le furie giallorosse. Noi Boys eravamo tutti teen agers, con simpatie di destra. Stavamo in Curva Nord e avevamo diritto allo striscione e a quattro ingressi a partita. Si arrivava allo stadio allapertura dei cancelli, per obbligo perché dovevamo piazzarci con lo striscione al nostro posto. Ero affascinato dagli ultras del Toro, che avevano già una cinquantina di striscioni in curva. Li presi ad esempio. Attaccavamo lincitamento al fischio dinizio della partita, per risparmiare la voce. Avevamo venti tamburi, megafoni, trombe elettriche alimentate dalle batterie delle automobili, che facevano un chiasso infernale. Organizzavamo i pullman per le trasferte e ogni tanto veniva la mamma di qualcuno di noi.. Ricordo i treni giallorossi a 4.500 lire (Roma-Genova-Roma) biglietto compreso. Curve piene di bandiere per un Roma-LanerossiVicenza 0-0 con 65.000 spettatori; o per Roma-Torino, quando Renato Cappellini segnò un gol dopo 980 minuti scacciando lo spettro della B. ... era un tifo casinista ma pulito, non violento. Da sinistra a destra, così stavano piazzati gli striscioni sulle sei uscite principali delle due curve: Aficionados H.H. Viale Somalia, Fedelissimi Viale Marconi, Cinecittà Alberto Ginulfi in Sud, poi in Nord: Giuliano Taccola Primavalle, R.C. Aurelia e Boys... A quei tempi i laziali dividevano ancora la Sud con i romanisti. Prima di un derby dell11 Marzo 1973 la S.S. Lazio invitò con un comunicato i propri tifosi a prendere la Sud, in quanto società ospitante. Lanno prima avevano vinto i due derby, si sentivano forti. Decidemmo di fare una spedizione: alle 11 del mattino li trovammo sul muretto di Dante, erano pochini. Cominciammo a dargli fastidio e, aumentando il pubblico, il gruppetto di laziali si trovò isolato. Fra cori e pernacchi, si trasferirono in blocco verso la rete attaccata alla Tevere, in un cantuccio. Il derby successivo li ritrovammo alla Nord. Da poco tempo avevo avuto linevitabile impatto con la violenza. I primi scontri mi colpirono molto. Fu a Torino nel 73. Gli ultras granata, notoriamente di sinistra, si presentarono allimprovviso nella nostra curva, con bastoni e caschi. Ci rubarono lo striscione, qualcuno di noi prese dei colpi. Strapparono e bruciarono in Curva Maratona lo striscione del R.C. Giuliano Taccola, forse il più bello della storia della tifoseria giallo-rossa, ideato da Marcello il Kid. Erano le prime avvisaglie degli anni di piombo, con le diversificazioni politiche anche negli stadi. In Curva Sud presto spuntarono gruppi di tifo organizzato simili al nostro. Sul muretto già da tempo cerano i Guerriglieri della Sud, di destra. Al lato opposto stavano i Fedayn di Quadraro-Cinecittà, comunisti; il loro capo era Roberto Rulli, un militante piuttosto noto e un ragazzo idealista. La Fossa dei Lupi era di Monte Cervialto, guidata da Stefano Scarciofolo e Vittorio Trenta. Le Brigate Giallorosse provenivano da Torrespaccata. Il Commandos Lupi era organizzato dai ragazzi di Monteverde. Poi sorsero le Pantere Giallorosse, i Panthers e altri gruppi minori. Fonte: boysroma.it Notizie correlate Roma
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