Novanta minuti sembrano una banalità ma per noi rappresentano vita, passione, allegria e unione.
Lo stadio o nel nostro caso la curva sono u punto d'incontro pe rpersone che vivono nei modi più svariati il proprio attaccamento al VeneziaMestre e che condividono momenti di gioia e dolore attorno ad un pallne, un prato verde e per i colori che amano.

Lo stare insieme e la partecipazione sono alla base di tutto. Un coro, una birra, l'esultanza ad un goal, l'imprecazione per un errore o soltanto una risata. Il momento storico che stiamo vivendo ha interrotto tutto questo e non possiamo accettare altro modus vivendi che si differenzi dalle caratteristiche appena descritte.
La distanza di un metro, l'obbligo fi star seduti, la mascherina, il divieto ad oltranza di trasferte e soprattutto la capienza ridotta con una scelta arbitraria di chi potrà o non potrà accedere allo stadio non coincidono con il nostro pensiero e la nostra attitudine.

Per questo non entreremo allo stadio allo stato attuale delle cose ma lo faremo soltando quando la situazione lo consentirà rispettando sempre le scelte di carattere sanitatio ma non quelle votate esclusivamente al dio denaro e alla ripartenza forzata del momdno del calcio. Quello attuale non si avvicina per nulla alla nostra idea di calcio e continueremo con altre forme di aggregazione per continuare il nostro vivere ultras anche lontano dal rettangolo di gioco.