Volete fare gli steward? rischiate le botte per 30 euro !
12 Giugno 2007 - letto 2882 volte Con i primi 150 mila euro garantiti dal Coni - trasporto a Roma più vitto e alloggio pagati per sei giorni ai delegati alla sicurezza dei club di serie A, serie B, i più importanti della C e persino a sei dirigenti dei dilettanti - è partita ieri "l´operazione steward" del calcio italiano. Ovvero, come portare 20 mila addetti alla sicurezza (privati) all´interno degli stadi italiani per togliere dagli impianti, almeno da lì, la violenza organizzata. Nell´aula magna del centro di preparazione olimpica dell´Acquacetosa, dopo i saluti delle autorità al primo corso nazionale per la preparazione degli steward, i "tecnici" - il vice capo della polizia, Antonio Manganelli, e il dirigente del Dipartimento di pubblica sicurezza Roberto Massucci - hanno iniziato a spiegare ai 70 delegati come dovranno organizzare il reclutamento degli steward per «far sì che la sicurezza diventi una precondizione dello spettacolo calcio». Manganelli ha aggiunto, convinto: «Riporteremo le famiglie negli stadi e cacceremo i violenti». Affermazione impegnativa a fronte di una stagione, la prossima, che riproporrà quattro derby in serie A e a fronte degli stessi dati srotolati sul recente passato: «Negli ultimi cinque campionati ci sono stati 5388 feriti, il 71% erano forze di polizia». E poi, dei 487 club organizzati che ruotano attorno ai campionati professionistici, «il 20% ha legami con movimenti politici che nulla hanno a che fare con lo sport». Nella sei giorni dell´Acquacetosa prenderà forma giuridica e importanza fattuale lo steward, figura di derivazione anglosassone che negli stadi italiani continuerà ad avere solo compiti di segnalazione. Mai di intervento: quello spetterà - fuori e dentro lo stadio - unicamente a polizia e carabinieri. Secondo il decreto Pisanu, confermato dal ministro Amato dopo la morte dell´ispettore Raciti, ogni 250 spettatori dovrà esserci uno steward. Oggi a San Siro, per esempio, il rapporto è superiore. Tra le piccole della A lo steward diventa spesso presenza residuale. Scendendo di categoria, la figura si trasforma in quella dell´accompagnatore in giacca e cravatta dei vip. Sulla prevenzione Milan e Inter sono stati i primi importatori, intorno al Duemila, della scuola inglese: 600-900 steward ogni domenica al Meazza, personale richiesto a un´agenzia specializzata (la "Partis") e pagato dai 70 euro (accoglienza) ai 200 euro (controllo curve). Pierfrancesco Barletta, direttore sicurezza dell´Inter, spiega: «Li scegliamo giovani, fisicamente forti, preparati. Sanno praticare pronto soccorso e intervenire se scoppia un incendio». Gli steward italiani indossano pettorine gialle per essere riconoscibili, in curva sono vissuti come "spie degli sbirri" e in alcuni casi sono finiti all´ospedale. «Per tutti i nostri c´è copertura assicurativa», tranquillizzano quelli dell´Inter e del Milan. A Roma la situazione è più precaria, al limite del volontariato. In attesa di novità per il futuro, nella scorsa stagione gli assistenti alla sicurezza della Lazio hanno guadagnato 16 euro a partita (per sei ore dei lavoro), 25 euro i capicontrollo. E il contratto di collaborazione, raccontano, non prevede assicurazione. Così la Roma: 20 euro il primo anno, 30 euro il secondo. Il risultato è quello di avere personale demotivato che fa presenza, tutto sommato, per guardarsi gratis la partita. Il problema è noto: l´accollo delle spese. Alcuni club, dopo gli esborsi per mettere a norma gli stadi, vorrebbero risparmiare sulla sicurezza. In alcuni casi arruolando pensionati. Il ministero dell´Interno ha già fatto sapere che non esiste una partita della finanziaria sull´argomento: i club dovranno provvedere ai costi. E il capitolo sicurezza entro settembre aprirà un nuovo contenzioso. Già, nell´ultima parte della stagione, spiegano i delegati dell´Acquacetosa, i diktat del governo successivi alla tragedia di Catania sono stati disattesi. I tifosi hanno continuato ad andare in trasferta in massa, anche con i treni. I biglietti nominali e numerati tra gli ultrà sono tornati carta straccia. Fonte: repubblica.it Notizie correlate Ischia
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