Vicenza: esplode bomba carta prima del match al Menti, caccia agli ultras coi video
23 Novembre 2015 - letto 1988 volte
Attimi di tensione all'esterno dello stadio Menti di Vicenza, circa un'ora prima della sfida di campionato contro il Cesena giocata regolarmente e terminata poi 1-1. Secondo una prima ricostruzione da parte delle forze dell'ordine, alcune decine di ultras romagnoli sono arrivati nel capoluogo berico con mezzi propri, eludendo i controlli, non assieme agli altri gruppi di tifosi, che invece erano stati scortati dalle forze dell'ordine.
Questo gruppo ristretto si sarebbe recato sotto il settore distinti e davanti ad un bar frequentato dai tifosi di casa e avrebbe esploso diversi botti e pare anche una bomba carta. A quel punto dal locale sono usciti i tifosi biancorossi e sono iniziati dei tafferugli, subito bloccati dalla polizia, il cui intervento ha evitato lo scontro fisico fra le fazioni opposte. I supporter romagnoli sono stati poi spostati nell'area recintata, dove si trovavano gli altri giunti da Cesena. La situazione è quindi tornata alla normalità e tutti i tifosi bianconeri sono potuti entrare allo stadio.
Dei disordini la Polizia di Vicenza è in possesso dei filmati, girati dagli stessi agenti durante i momenti di tensione. A spiegarlo in serata i vertici della Questura berica, che per il momento non ha operato nessun provvedimento nei confronti dei supporter di entrambe le fazioni: toccherà ora alla Digos del capoluogo berico visionare le immagini e poi decidere se procedere con eventuali denunce o Daspo.
Tranquillo invece il dopo-partita con i tifosi del Cesena, anche quelli che erano giunti dalla Romagna con mezzi propri, fatti attendere all'interno della gradinata nord, sino a quanto lo stadio non si è svuotato. Poi, a bordo di mezzi delle Aim, sono stati accompagnati e scortati dagli agenti sino ai caselli autostradali di Vicenza Est e Vicenza Ovest.
Controlli molto accurati, come negli altri stadi italiani, al momento dell'ingresso: sei "metal detector" erano a disposizione degli steward che, sotto lo sguardo attento delle forze dell'ordine, li hanno utilizzati per perquisire tutti i tifosi. A coloro che indossavano cappotti e piumini è stato chiesto di aprire i loro capi, oltre a controllare l'eventuale cappuccio. Nel caso di donne l'operazione è stata effettuata da steward dello stesso sesso. A queste ultime è stato inoltre chiesto di aprire le eventuali borse, stessa procedura anche per chi era in possesso di zaini e borselli. L'ingresso allo stadio è avvenuto a rilento, almeno rispetto alle partite precedenti: in settimana la Questura berica aveva consigliato i tifosi ad arrivare allo stadio in anticipo proprio per evitare code, che si sono registrate soprattutto in prossimità dell'inizio della partita.
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