Dopopartita «caldo». In mattinata gli investigatori hanno sventato un agguato contro i pullman vicentini in autostrada

Un agguato sventato, qualche tafferuglio, un agente contuso e un tifoso arrestato: non di Verona, non di Vicenza, ma di Milano. È il bilancio di una delle partite più a rischio del campionato. Verona-Vicenza era temuta per la storica, accesa rivalità, che divide le due tifoserie. I precedenti erano poco incoraggianti. Se tutto è filato liscio, o quasi, lo si deve all’imponente lavoro della polizia e al contributo della maggior parte dei tifosi. Il gran lavoro, iniziato fin dalle prime ore del mattino, aveva come obiettivo quello di tenere separate le due tifoserie. All’alba gli investigatori della Digos hanno compiuto una perquisizione in casa di un noto ultrà del Verona. Dalle indagini, infatti, era emersa la possibilità che i veronesi avessero preparato un agguato ai vicentini in autostrada. Era già accaduto qualche anno fa.
La perquisizione non ha dato esito. Ma il successivo controllo, all’area di servizio Scaligera Ovest, ha portato alla scoperta di centinaia di bottiglie vuote, nascoste in uno scatolone: proiettili, secondo la polizia, che dovevano essere scagliati contro i pullman vicentini. Poco più tardi hanno cominciato ad arrivare in città, alla spicciolata, i primi supporter del Vicenza.
Il grosso della tifoseria organizzata è arrivato però a Verona con un treno speciale e dodici autobus: complessivamente la questura ha contato 1.700 supporter biancorossi. Prima e durante la gara non si sono avuti problemi, se si eccettua qualche tentativo dall’una e dall’altra parte, ma neppure troppo convinto, di avvicinarsi ai rivali. Tentativo che si è ripetuto, stavolta in modo più deciso, a fine della partita quando la tensione è stata più palpabile.
Qualche vicentino ha cercato di uscire dal parcheggio del Palasport per «dare battaglia». E un nutrito gruppo di veronesi ha risposto cercando di bloccare il convoglio degli autobus dell’Amt diretti alla stazione di Porta Nuova lungo il consueto percorso che da piazzale Olimpia attraversa via Cristofoli, via Fra’ Giocondo e via Camuzzoni.
I più intraprendenti si sono serviti di alcuni cassonetti dell’Amia per tentare di bloccare il corteo in via Da Vinci e hanno lanciato anche sassi e oggetti vari all’indirizzo degli agenti che erano intervenuti per sgomberare la strada. Un paio di cariche e qualche lacrimogeno sono serviti allo scopo.
Durante i tafferugli è stato arrestato anche un tifoso milanese. C.P., 22 anni, era arrivato probabilmente con un altro gruppo di ragazzi milanesi con lo scopo, dicono i poliziotti, di provocare tafferugli. Il giovane dovrà rispondere di una serie di reati: resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lanci di oggetti pericolosi, danneggiamento. Durante i tafferugli un agente del reparto mobile è rimasto leggermente ferito ed è stato accompagnato in ospedale per essere medicato. Intorno alle 19 la situazione, allo stadio e dintorni, è tornata alla normalità. Il treno speciale è ripartito e i pullman sono stati scortati in autostrada. (r.v.)

Fonte: l' arena