TIFO E OMERTÀ. Intercettata la telefonata tra un supporter del Napoli e uno dellHellas
«Nemici allo stadio Uniti contro la polizia»
Il partenopeo coinvolto negli scontri di Pianura si lamenta della denuncia di un accoltellamento
Il veronese: «Siamo rimasti di m... perché ha infamato. Non è nostro, è un tifoso della domenica»
Un tifoso avversario si può accoltellare, magari ammazzare, ma non va mai denunciato alla polizia: sono le forze dellordine il «primo nemico». Le regole dellomertà vigono anche nelle tifoserie ultrà come emerge dallinchiesta condotta dal pm di Napoli Antonio Ardituro e dalle indagini della Digos che hanno portato ieri allarresto di supporter di due gruppi del tifo azzurro, le Teste Matte e gli Niss.
Acerrimi nemici allo stadio ma complici, è questo che emerge in uno degli episodi ricostruito dalla Digos e riguarda larresto di un tifoso napoletano che aveva accoltellato un veronese e che era stato denunciato e fatto arrestare dal supporter scaligero ferito. La conversazione è stata intercettata il 28 settembre 2007. Al telefono G. N., ultrà azzurro arrestato ieri e un tale Riccardo, tifoso veronese.
Riccardo: «questo signore qua non centra assolutamente col gruppo. Questo è il classico tifoso della domenica che si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato.. Fidati, non ti avrei neanche chiamato. Cioè nemici da sempre, per sempre, ma infami quello mai».
N.: «sì sì lo so, nemici ma con gli stessi ideali».
Riccardo: «infami quello mai».
N.: «immagina, sai noi che facemmo lanno scorso? Incidenti col Bologna, a Bologna li presero due tre di loro... in carcere. Noi ci abbiamo mandato 500 euro con tutto che siamo rivali».
Riccardo: «Se voi avete il nome di questo, ti prego di mandarlo che facciamo di tutto per convincerlo, anche pagare di tasca nostra quel che vuole come risarcimento danno....nemici oltre la morte, ma infami mai! Soprattutto con chi ci fa divertire».
N.: «Bravo, bravo».
Riccardo: «Siamo rimasti di m.... Perchè effettivamente questo ha infamato. Se io parto da Verona a fare il confronto allamericana io non riconosco nemmeno uno che mi spara in faccia».
«La conversazione denota», scrive il gip Luigi Giordano nellordinanza di custodia cautelare che ha portato allarresto di 37 persone, «in tutta la sua drammaticità il paradosso dellatteggiamento dei due interlocutori, facenti parte di 2 delle tifoserie più violente del panorama ultras italiano, tra laltro divisi da unacerrima rivalità (lostilità esistente tra la tifoseria del Verona e quella del Napoli non ha eguali in ambito nazionale) che non si soffermano affatto sulla gravità di quanto accaduto (laccoltellamento di una persona) che anzi viene giustificato nellottica ultras, quanto piuttosto sulla collaborazione data alla polizia dal denunciante ritenuta uninfamia inconcepibile. Nessuna pietà o quantomeno comprensione, viene dimostrata verso la vittima che, anzi, è destinataria del disprezzo di entrambi». Il giudice sottolinea che il tifoso dellHellas, Riccardo, «considera unonta da cui prendere assolutamente le distanze il comportamento del supporter veronese che aveva denunciato e se possibile punirlo anche oltre la coltellata pure la beffa». Si tratta per lui di «un vero e proprio tradimento della mentalità ultras», come commenta il gip.
Sono due i gruppi del tifo ultrà del Napoli al centro della indagine della Digos di Napoli che ha portato agli arresti eseguiti ieri: le «Teste matte» e i «Niss (niente incontri solo scontri)».
Agli ultrà è contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata allo scontro con altre tifoserie e esponenti delle forze dellordine. Incidenti che anche per le limitazioni degli spostamenti delle tifoserie dovute ai divieti vigenti, si verificavano per lo più nelle aree di sosta delle autostrade dove venivano a contatto supporter di diverse squadre. E infatti anche nellarea di sosta di Cantagallo il 5 maggio un uomo, indicato come un ultras del Napoli, sferrò una coltellata a un tifoso del Verona. I partenopei erano diretti a Mantova, i tifosi dellHellas ad Arezzo: poco dopo le 12.30 vennero in contatto. Con coltellata.
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