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Tifosi violenti, processo a 14 ultrà della Nocerina
24 Ottobre 2015 - letto 1450 volte

«Fummo attaccati da centinaia di tifosi, uscivano dappertutto. Ci lanciarono pietre, bidoni dell’immondizia, piccole palle di ferro. Erano armati di aste metalliche e catene». Così ha raccontato gli scontri tra tifosi della Nocerina, del Perugia e forze dell’ordine l’assistente capo della Mobile di Napoli, Domenico Musica. Primo test ad aprire il processo, presso il tribunale di Nocera Inferiore, nei riguardi di 14 ultras della Nocerina. Il gruppo di nocerini si rese protagonista di un lancio continuo di oggetti nei riguardi degli agenti di polizia, la sera del 30 agosto 2013, poco prima dell’inizio del match al San Francesco di Nocera Inferiore, tra la squadra rossonera e il Perugia.

Gli scontri furono ripresi dai sistemi di videosorveglianza della zona. «Dovevamo scortare i tifosi del Perugia - ha raccontato l’agente della Mobile - quando fecero segno di recarci con una certa fretta altrove. Lasciammo i tifosi umbri con altre nostre squadre e quando arrivammo sul posto, vedemmo tre pullmini di tifosi del Perugia completamente distrutti. Probabilmente fecero un tragitto diverso rispetto ad altri».

Il racconto dell’agente si è concentrato poi sugli scontri imminenti che sarebbero scoppiati tra polizia, tifosi umbri e tifosi rossoneri: «Rispondemmo con il lancio di lacrimogeni, ma loro non caricavano, si tenevano a distanza. Fortuna che giunsero i carabinieri a darci supporto. Io e un altro paio di miei colleghi fummo costretti a ricorrere alle cure in ospedale. Ricordo che i tifosi umbri furono portati in salvo, in Questura». Il processo contesta per tutti gli imputati il reato pesante di devastazione, già riconosciuto nell’unica sentenza di condanna per un altro tifoso, giudicato con abbreviato. A distanza di mesi, scattarono le manette per tutti gli ultras, beccati singolarmente grazie ai filmati di videosorveglianza. Nelle motivazioni di quell’unica condanna, il gup parlò di «chiara intenzione aggressiva verso le forze dell’ordine, che nulla avevano fatto per essere destinatari di simili violenze. Lo scopo era di dare sfogo ad un istinto vandalico». Il prossimo 22 aprile saranno ascoltati altri agenti di polizia, operativi la sera del 30 agosto 2013

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