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Teramo: ultras in protesta
29 Agosto 2007 - letto 2829 volte
Lettera diffusa a livello locale.

Come probabilmente ben sapete, a Teramo gli ultras sono in protesta (disertando la curva) contro le liberticide leggi emanate in materia di “tifo violento” che hanno ucciso la vera passione ed il vero calore che solo le curve riescono a trasmettere e che grazie ad esse una semplice competizione sportiva diventa un qualcosa di magico ed inimitabile. Andare in curva non vuol dire risparmiare qualche euro rispetto agli altri settori dello stadio, non è né un hobby né un diversivo della domenica…far parte di una curva è un vero e proprio stile di vita, è un rito, è aggregazione, è voglia di soffrire e di lottare per un ideale, è orgoglio nel sostenere, con i propri caratteri distintivi, i colori cittadini e quella gloriosa casacca (in ogni categoria ed in ogni situazione; ben pochi a Teramo sono riusciti a farlo!).

Ma l’attuale situazione (ulteriormente aggravata da ciò che è scaturito da quel due febbraio) ha davvero dell’incredibile: sono state infatti studiate leggi dal carattere totalmente repressivo che davvero hanno poco a che fare con la tanto decantata prevenzione ma che mirano solamente a criminalizzare e ad azzittire la parte che si ribella a questo calcio che ha voltato le spalle alla popolarità che lo ha reso lo sport più amato e più seguito, a questo calcio sempre più orientato verso il business. Si pensa che tornelli e stadi nuovi possano risolvere alcune situazioni quando invece è chiaro che qualcuno sta pensando a strutture che possano sfruttare il calcio per promuovere ogni più disparata logica commerciale, si pensa che sempre più repressione (e poi con quale autorità si emanano disposizioni incostituzionali…) possa allentare alcune pressioni (e poi non si ammette che si sta solamente buttando benzina sul fuoco), si pensa che l’efficacia di un decreto si misuri chiudendo i settori ospiti (ma stiamo scherzando??), o creando innumerevoli disagi per l’acquisto di un tagliando o facendo disputare le partite in giorni ed orari che vadano a scoraggiare l’afflusso di tifosi (ciò che è venuto alla luce è proprio il totale fallimento e la totale incapacità di questi interventi).
Ci sarebbe da parlare e parlare, e senza presunzione, sarebbero infiniti gli elementi per poter smascherare il vero fine e la viscida ipocrisia dei soliti personaggi.

Ci hanno tolto un qualcosa che per noi riveste grandissima importanza, ci hanno tolto la possibilità di esprimere la nostra magica fede con i mezzi che adoriamo e le caratteristiche che ci differenziano dal semplice tifoso (striscioni, bandiere, tamburi, opportunità di esternare un pensiero sia esso di amore, sia esso di dissenso nei confronti di qualsiasi cosa) …non è possibile che per colorare un settore si debbano richiedere permessi alle questure (un diritto non va autorizzato!!!!), non è accettabile che vengano sequestrate sciarpe e magliette perché recanti la scritta “ultras”, non è ammissibile che le curve siano diventate posti in cui vige la censura in uno Stato che si dichiara democratico(?!), non è condivisibile il fatto che gli ultras siano soggetti a leggi speciali (come i terroristi ed i pedofili del resto…) con diffide spesso e volentieri dettate dal pregiudizio, senza avere il diritto alla difesa (o averlo a condanna già scontata), con pene totalmente sproporzionate e con un trattamento che si basa sul “due pesi due misure”… ma gli ultras sono cittadini di serie B e saranno sempre colpevoli perché i deboli saranno sempre colpevoli!!

Verrebbe da pensare a “calciopoli” (a tutte le sue puntate…ne seguiranno altre???), alle partite truccate, al doping, ai passaporti falsi, ai presidenti che sfruttano le squadre (ed i tifosi!!!!) per poi lasciarle fallire, al continuo riciclaggio dei soliti magnacci (basti vedere la “nuova avventura” del signor Matarrese…il lupo perde il pelo ma non il vizio!!), alle risse in campo tra giocatori (ma perché quelle non vengono punite??), all’ormai distrutto rito domenicale (adesso comandano le televisioni!), all’ipocrisia di questi signori capaci di trarre vantaggi da una morte, ai continui abusi delle forze dell’ordine che assomigliano più a provocatori che a tutori dell’ordine pubblico, tutti
coperti da un’intoccabile impunità...è questa la giustizia???

Non si può accettare questo scempio e non entrare in curva significa non piegarsi a queste prepotenze. Chi vorrebbe vederci cambiati, chi vorrebbe vederci senza più i nostri valori, senza più le nostre tradizioni, senza più le nostre rivendicazioni non avrà mai questa soddisfazione. Del resto, per chi ancora non lo avesse capito, o fa finta di non capire, è impossibile recitare una parte che non ci si addice, è impossibile rinunciare a determinati comportamenti, è impossibile non poter più esternare con coreografie o altro neanche il ricordo di quei ragazzi della Est prematuramente scomparsi, è impossibile vivere il Diavolo senza quella passione portata avanti tra mille sacrifici e mille difficoltà!! Considerando poi l’atteggiamento delle tifoserie italiane (di cui persino alcune che hanno rappresentato un indiscusso baluardo del movimento ultras) si rimane veramente stupiti, ma non sarebbe giusto adeguarsi a chi, probabilmente, ha dimenticato con troppa facilità determinati aspetti o a chi continua ad andare allo stadio perché la curva rappresenta una fonte di guadagno.
La contestazione al decreto necessitava di segnali forti, aveva bisogno di visibilità e non di finte lotte.
Una piccola realtà come la nostra non può certo cambiare le cose ma non può morire accettando insensate disposizioni e non può ritrattare ciò in cui si crede.
Certo si soffre, e chi vive di passione per il Diavolo ne risente, ma a queste condizioni non avrebbe senso niente.
Il sogno sarebbe quello di poter vedere cambiate certe leggi e di poter tornare in curva con il proprio modo di essere, con l’orgoglio di non essersi piegati e con la crescente voglia di dimostrare quanto sia fantastico il tifo-ultras, quello con cui siamo cresciuti e per il quale ci siamo sempre sbattuti!!

Alcuni ultras di Teramo
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