Stadio vietato per un anno ai tifosi che volevano entrare con cinture e cappucci
02 Febbraio 2015 - letto 1388 volte ![]() Per un anno non potranno entrare negli stadi dell’Unione Europea, e il giorno delle partite dell’Asti calcio non potranno neppure sostare o transitare «nell’area adiacente il campo sportivo comunale ricompresa tra Piazzetta Repubblica Partigiana adiacente a via Foscolo, via Petrarca per via Tasso, via Valence, strada Fortino, via Monsignor Marello, via Conte Verde, via Foscolo». Il provvedimento Il Daspo, divieto amministrativo di assistere a manifestazioni sportive, è stato firmato dal questore Filippo Di Francesco per 9 tifosi astigiani ed un tortonese già denunciati in procura con l’accusa di essersi coperti il volto o aver brandito cinture prima del match dell’8 novembre scorso al Bosia tra i biancorossi e il Derthona, la squadra di Tortona. Sono stati "daspati" per l’accusa di essersi coperti il volto con «cappucci e passamontagna» in violazione della legge sull’ordine pubblico del 1975. Gli accertamenti L’ispettore della Digos Antonio Lilliu ha comparato il «girato» della polizia scientifica registrato in via Foscolo prima della partita con i video realizzati sugli spalti durante il match. I riconoscimenti Nella prima fase i supporter avrebbero avuto il volto semi-coperto da «cappucci e passamontagna», mentre allo stadio sarebbero stati a capo scoperto. Analizzando l’abbigliamento, si è giunti ad individuare le facce. I successivi riconoscimenti si basano esclusivamente sulla «conoscenza personale» dell’ispettore Lilliu, senza analisi antropometriche. Un punto sul quale le difese hanno già annunciato battaglia nei ricorsi contro il Daspo al tribunale amministrativo regionale e nell’eventuale processo penale. Altro elemento di scontro tra accusa e difesa è il significato dell’espressione «volto travisato»: «Può bastare il cappuccio di una felpa a rendere irriconoscibile una faccia?» si chiede polemicamente l’avvocato Roberto Caranzano. Che cosa rischiano In caso di violazione del Daspo, è prevista la condanna alla reclusione da 1 a 3 anni e alla multa da 10 mila a 40 mila euro. Inoltre la polizia potrebbe chiedere al tribunale l’emissione di un «Daspo giudiziario», con obbligo di firma in questura nell’orario delle partite dell’Asti calcio. Fonte: lastampa.it Notizie correlate Derthona
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