Condanne ridotte per gli ultrà del Partenio

Due anni e sei mesi di reclusione ai cinque tifosi: più di tre anni in primo grado

Ridotte le pene in appello per i cinque ultrà, che a maggio dello scorso anno sono stati condannati in primo grado con rito abbreviato per gli atti vandalici commessi durante la partita Avellino-Salernitana, giocata il 5 novembre 2006 allo stadio Partenio di Avellino. Nonostante il pesante capo d'imputazione della devastazione, per il quale è prevista una pena che va da un minimo di otto a un massimo di qundici anni, la Corte d'Appello di Napoli, oltre alla diminuzione, collegata alla scelta del rito alternativo, ha ulteriormente ridotto le pene considerando la «minima partecipazione» dei cinque tifosi, che sono stati condannati a due anni e sei mesi di reclusione, mentre in primo grado era stata inflitta loro la condanna a tre anni e otto mesi. Solo LI, che è recidivo, in quanto er già stato condannato per analoghe violenze nella partita Napoli-Salernitana era stato condannato in primo grado a quattro anni di reclusione. Si tratta di GR, DI, che sono stati giudicati anche in appello con abbreviato, LI, MP e GS, che hanno patteggiato la pena. La difesa è stata sostenuta dagli avvocati Silvestro Amodio, Giuseppe Sparano, Silverio Sica, Michele Tedesco e Lucio Pantaleone. In appello è stata ammessa la costituzione di parte civile e quindi il risarcimento dei danni al titolare di una rivendita di tabacchi, situata nei pressi dello stadio, difeso dall'avvocato Annibale Schettino e al Comune di Avellino, mentre è stata negata a quello di Salerno. Per gli altri tre ultrà, arrestati in occasione di quei disordini, LS, LM e GP, che avevano scelto il rito ordinario la sentenza in appello è prevista per il prossimo 15 maggio. LM era già stato condannato per l'incendio appiccato a un vagone del treno dei tifosi di ritorno dalla partita Salernitana-Piacenza, in cui persero la vita quattro giovani. Quel 5 novembre 2006 lo stadio Partenio è stato trasformato in un vero e prorio campo di battaglia, gli otto ultrà assieme con un altro tifoso minorenne, SL, per il quale si è proceduto separatamente dinanzi al Tribunale per i minorenni e con altre persone non identificate, hanno devastato lo stadio. Diverse le aggressioni agli agenti in servizio, molti i danneggimenti sia di automezzi delle forze dell'ordine, che dellìintera struttura dello stadio. Avevano dato vita a una vera e proria guerriglia, avviata prima dell'inizio della partita e che si è protratta durante il suo svolgimento ed è poi proseguita dopo la conclusione. Le indagini sono partite immediatamente in presenza della distruzione del Partenio e già la mattina successiva veniva arrestato LS, mentre gli altri sono finiti in manette in un secondo momento, dopo una serie di capillari indagini e riscontri. Gli uomini della Digos di Salerno e Avellino hanno infatti visionato più volte i diversi fotogrammi della partita, delle varie fasi sia precedenti che successive e alla fine sono giunti all'individuazione degli otto ultrà.

Un momento del raid teppistico degli ultrà allo stadio Partenio di Avellino nel 2006

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