Rilevata la maggioranza da Ruggeri, ma si cerca un padrone vero

Spezia calcio, finisce l´era Ruggieri ed inizia l´avventura dell´azionariato "popolare" non privo di punti interrogativi. Il sanguigno presidente calabrese della promozione in B dopo 55 anni ha firmato ieri pomeriggio in uno studio notarile di Milano la cessione delle sue quote - pari al 70% del capitale sociale - alla srl "Lo Spezia siamo noi", rappresentata da Alberto Pandullo, giunto a Milano con lo specifico mandato - ricevuto domenica notte dai circa 700 tifosi che in poco più di due settimane hanno versato sul contro corrente della srl oltre 600mila euro - di subentrare a Ruggieri e successivamente onorare le prime, urgentissime scadenze. «Ho firmato il bonifico di 590mila euro per il pagamento degli stipendi arretrati di novembre e dicembre - conferma la presidentessa Cristina Capelluti raggiunta telefonicamente al campo di allenamento dello Spezia insieme al dirigente Pino Sciumbata - il che ci eviterà nell´immediato due punti di penalizzazione». Entro aprile - pur insieme all´Inter rimasto fedele al suo 10% e all´altro socio Ermelli - va trovato un altro milione di euro abbondante per il versamento dei contributi previdenziali (dovuti da ottobre a dicembre del 2007) ma nelle parole della Capelluti si intuisce una speranza del tutto inedita: «Non mi sono tirata indietro in questi mesi e non intendo farlo ora, anche se qualcuno al mio posto avrebbe già portato da tempo i libri in Tribunale. La preoccupazione c´è, non lo nascondo ma il motivo per cui mi sono esposta ad un rischio personale è perché io in questa operazione senz´altro bizzarra, eclatante e straordinaria ci credo davvero, così come credo che lo Spezia si salverà». Ma resterà in sella anche con il nuovo Cda dello Spezia che si dovrebbe riunire entro un paio di settimane? «Questo non dipende da me ma dal nuovo azionista di maggioranza, ovvero dalla città. Certo, dopo essere rimasta in barricata fino ad oggi non mi dispiacerebbe esserci nel momento della rinascita». Ma qual è l´obiettivo della società bianca, oltre al disperato tentativo di risalire la coda della classifica per giocarsi la salvezza almeno ai playoff? «Dopo l´ultimo fallimento della trattativa Ruggieri-Di Mascio - spiega Pandullo - siamo rimasti davvero in braghe di tela, e ci siamo letteralmente inventati questa iniziativa dell´azionariato popolare che ha avuto un esito straordinario. E´ ovvio - ed è serio aggiungere - che il nostro obiettivo è traghettare indenne lo Spezia fino alla fine del campionato, nella speranza che nel frattempo di faccia avanti qualche grande imprenditore. A quel punto "Lo Spezia siamo noi" si ritirerebbe di buon´ordine, magari mantenendo una piccola quota di controllo». E i soldi - circa 700 mila euro - promessi da ente e imprese e non ancora versati? «Ci avevano posto una condizione: di avere a che fare con una nuova compagine societaria, e li abbiamo accontentati. Adesso ci aspettiamo che onorino il loro impegno».

Fonte: espresso.repubblica.it