Sconvolts Cagliari, ultras nella mente
21 Agosto 2013 - letto 44825 volte Prima di loro Cagliari era famosa, calcisticamente parlando, per Riva e per lo scudetto vinto per sbaglio nel 1970, il tutto alla faccia dei grandi club. Altro calcio, altra epoca. Gli Sconvolts, anche loro come il Cagliari di Gigi Riva, si sono ritagliati un loro spazio tra le grandi piazze, e sicuramente sono una di quelle realtà, forse lunica, che è apprezzata da tutti, amici e nemici indistintamente. Nati nel 1987, negli anni della C e dei derby con la Torres, quindi non esattamente sullonda dellentusiasmo, sono stati capaci sin da subito di creare un loro stile, di smuovere le acque in una curva che fino ad allora aveva offerto poco. Materiale curato, di qualità e non di quantità; reperirlo è difficile se non impossibile. Non usano la curva e la passione ultras per lucrare. Ogni trasferta comporta sacrifici, ma loro ci sono sempre, pochi ma buoni. Il movimento ultras ha ormai 40 anni di vita, e tutti hanno provato a spiegarlo, a raccontarlo, e a descriverlo, ma nessuno è stato capace, come gli Sconvolts Cagliari, di racchiudere lessenza ultras in uno striscione: Essere ultras esserlo nella mente. Nella mente di ognuno di noi, nella mente è racchiusa una passione che di razionale ha poco, e che nessuno riesce a spiegare, perché lasciare la famiglia il sabato, prendere il traghetto e andare a Trieste per vedere lultima partita di campionato, a giochi ormai fatti, non ha nessuna motivazione logica e sensata. Gemellaggi ormai non ne hanno più, lo storico rapporto di amicizia con i foggiani si è interrotto nella primavera nel 2012, dopo più di ventanni. Unamicizia, quella con gli ultras satanelli, nata nel lontano 1989 allepoca della serie C, quando gli Sconvolts andarono a Foggia per la penultima di campionato. Il Cagliari aveva già raggiunto matematicamente lagognata promozione la domenica precedente in casa contro lIschia, mentre i rossoneri erano ancora in corsa per il secondo posto buono per la cadetteria; fatto sta che i cagliaritani durante la partita iniziarono a tifare anche loro per il Foggia, che si impose per 2-0. Le due squadre salirono a braccetto in serie B e lanno dopo le tifoserie ufficializzarono il gemellaggio. Altro rapporto finito male fu quello con gli interisti, rapporto che resse nonostante la sconfitta patita dai sardi nella storica semifinale di coppa Uefa del 1994. Lamicizia con i nerazzurri causò come logica conseguenza la rivalità con il Milan, che raggiunse lapice nella prima metà dei novanta, in seguito al furto dello striscione dei Furiosi, altro gruppo portante della Nord, anche se a ad onor del vero lo striscione fu sottratto dai rossoneri in una SantElia vuoto e non durante degli scontri. Gli interisti, a quanto pare, non si impegnarono abbastanza per far riavere il vessillo perso e i cagliaritani preferirono troncare qualsiasi rapporto con i nerazzurri. Talmente sconvolti gli Sconvolts che a Verona, seppur in inferiorità numerica, ruppero il rapporto che i gialloblu avevano con i Furiosi, gruppo con il quale i rapporti, dopo una prima fase di pacifica coabitazione, sono degenerati fino a raggiungere lacme nella gigantesca rissa del Cagliari-Fiorentina del 2004. Negli anni hanno conservato rapporti di rispetto con Samp, Atalanta e Parma, ma niente che comporti giri di campo, niente materiale a suggellare il rispetto reciproco. Odiano la tessera del tifoso e non si sono tesserati, ma non lo gridano ai 4 venti, non partecipano a tavoli tecnici, ma solo a tavolate, i raduni li lasciano ad altri, perché avere una posizione non implica per forza ostentazione del proprio credo. Un fatto che ha influito profondamente nel delineare il modo di essere degli Sconvolts avvenne nel 1993, quando il fischiatissimo ex Fonseca dopo un goal mostrò il dito medio alla curva nord. Da allora infatti, dato il tradimento del Tigre si decise che non ci sarebbero più stati giocatori degni di ricevere cori, ma che si sarebbe cantato solo per la maglia e per la città. Ogni loro gesto e azione non è mai pubblicizzato, agiscono e basta, come quando per rompere il gemellaggio con i foggiani esposero lo striscione ultras 1980 per codardia e paura hai chiamato la questura. Cosa sia successo tra loro e i rossoneri non è dato saperlo, nulla è trapelato, in perfetto stile Sconvolts. Ad Ancona i Furiosi persero lo striscione, i cagliaritani scesero in campo e provarono a riprenderlo, ma con scarso esito. Al ritorno gli anconetani non si presentarono, cè chi dice perché laereo aveva paura di decollare, altri sostenevano che laereo aveva timore di atterrare, altri sostenevano che i biancorossi viaggiano solo in continente e la Sardegna non è il continente, altri invece pensano solamente che gli anconetani non si presentarono perché a Cagliari cerano gli Sconvolts 1987. Dal 1987 loro ci sono, non parlano tanto, ma tutti li sentono. Pier Giuseppe Mulas e Michele DUrso per Mondo Calcio Fonte: mondocalcio.wordpress.com Notizie correlate Cagliari
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