Cinque persone arrestate per rissa e tentato omicidio. Tra questi ci sarebbe anche colui il quale ha lanciato il sasso che ha colpito il tifoso dei Falchetti rimasto ferito dopo gli scontri con gli ultras del Bastia Umbra ad aprile.

I poliziotti del Commissariato di Assisi avrebbero individuato la persona che ha lanciato il sasso che colpito il tifoso e avrebbero indicato la sua identità nel corposo fascicolo consegnato al pm Gemma Miliani. Chiedendo un provvedimento restrittivo. Adesso a distanza di tre mesi il provvedimento è arrivato ed è stato esteso ad altre tre persone individuate come partecipanti ai disordini.
Nel corso degli interrogatori dei tifosi indagati (inchiesta parallela viene svolta dai carabinieri di Foligno sulla compagine di tifosi dei Falchetti) uno dei tifosi aveva ammesso di aver partecipato alla sassaiola, ma è difficile dimostrare che sia stato lui a colpire il tifoso. Gli otto indagati si erano avvalsi della facoltà di non rispondere, salvo confermare, come altri testimoni sentiti, la presenza degli ultras di una e dell'altra parte. Uno degli indagati aveva ammesso di essere stato sul posto, ma durante l'aggressione sarebbe rientrato nello stadio per cercare il cellulare che aveva dimenticato. Telefono che, però, è stato ritrovato sul luogo della rissa. Un tifoso è stato, inoltre, arrestato (rilasciato il giorno dopo, difeso dall'avvocato Favini) per violazione delle norme in quanto avrebbe portato un tubo rigido allo stadio e sarebbe stato immortalato da riprese video e fotografiche mentre lo brandisce nel corso degli scontri.
I quattro si trovano a Capanne e in queste ore sono sottoposti all'interrogatorio di garanzia davanti al gip Giangamboni.