La rivalità storica tra le tifoserie di Reggio e Modena è andata purtroppo oltre il campo di gioco. Poco più di un'ora prima della partita, verso le 19.30, alcune decine di ultras si sono affrontate nella zona della chiesa di Masone. Un luogo isolato, di campagna: evidentemente un incontro concordato. Un cittadino ha telefonato al 113, dicendo che parecchi ragazzi si stavano picchiando nel viottolo che porta al cimitero.

Le volanti della questura hanno impiegato poco più di un minuto ad arrivare sul posto: fin dal pomeriggio era stato infatti predisposto un servizio di sicurezza imponente, proprio perchè l'incontro tra Reggio e Modena è da sempre a rischio scontri tra le tifoserie. Pattuglie presidiavano non solo il casello dell'autostrada, ma anche le uscite della tangenziale, tra cui quella di Rubiera. All'arrivo degli agenti, fuggi fuggi generale. La polizia è però riuscita a fermare sei persone, tre ultras di Reggio e tre di Modena. Tra loro ventenni e trentenni, ma anche un paio di tifosi di oltre 40 anni. Il piazzale della chiesa era una sorta di campo di battaglia, con catene, bastoni, sanpietrini e tubi di gomma abbandonati nella fuga.

Appurato che per gli ultras non erano necessarie medicazioni in ospedale, i sei sono stati portati in questura e denunciati per aver preso parte attiva a disordini nell'ambito di manifestazioni sportive; per loro dovrebbe scattare poi il provvedimento del Daspo, cioè il divieto di seguire le partite da un minimo di un anno a un massimo di 5. Due dei tifosi reggiani erano già stati sottoposti a questo divieto in passato. In più, i tifosi del Modena non erano in possesso della tessera del tifoso, e con sè avevano bastoni e tubi di gomma.

Fonte: viaemilianet.it