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Salernitana-Avellino, ecco il derby
14 Ottobre 2003 - letto 1630 volte
AVELLINO - Torna il derby sette anni dopo. Ma è come se fosse la prima volta. Tornano le emozioni forti. E per novanta minuti almeno la delusione per il momento poco felice dei lupi lascerà il posto tensione, alla rivalità ed all’orgoglio. Ecco cosa si chiede, anzitutto, all’Avellino chiamato all’Arechi a riscattare l’opaca prova contro il Messina. Una prestazione di carattere chiedono i tifosi ai biancoverdi, che proveranno a interrompere la serie di cinque sconfitte consecutive.
L’ultima volta all’Arechi il palcoscenico era lo stesso. L’ultimo precedente risale al campionato di serie B 95/96, che segnò la fugace apparizione tra i cadetti dell’Avellino. Nella bolgia dell’Arechi Luiso&company sfiorarono l’impresa. Finì 0-0 nel ricordo della vittoria della gara d’andata, quando Calvaresi rischiò di far venir giù il Partenio. E ripetere quello 0-0 non sarebbe niente male per un Avellino che ha urgente bisogno di interrompere la serie nera di cinque sconfitte consecutive.
Tanti, forse troppe, i motivi di una sfida molto sentita su entrambe i fronti. Salernitana-Avellino non è solo granata contro biancoverdi. E’ anche il ritorno all’Arechi di Zeman, dopo le accuse di immoralità ad Aliberti per il ripescaggio della Salernitana in B; è Casillo contro Aliberti, ex amici, ex soci e ora acerrimi rivali nelle aule di tribunale. Tutti, però, hanno scelto la strada del silenzio, per evitare di avvelenare ulteriormente una vigilia di per sé già carica di attese e tensioni. Tacciono Zeman e Pioli, imitati dai propri calciatori. Taccioni i rispettivi patron, ma hanno già chiesto alle squadre una prestazione-super. Parlano i sindaci con appelli alla sportività ed al fair-play. Deve vincere, anzitutto, la civiltà. Sull’Arechi saranno puntato gli occhi dell’intera Italia del pallone. Una prova di civiltà è d’obbligo dopo i gravi fatti del Partenio. Come obbligatoria è una prova d’orgoglio e di carattere dell’Avellino. I lupi hanno l’esigenza di fermare l’emorragia di sconfitte. Tante, troppe, cinque per lasciare tranquillo l’ambiente.
Salernitana ed Avellino arrivano al derby in posizione di classifica e stati d’animo diversi. I granata hanno tre punti in più ed una condizione mentale più tranquilla. Anche se le pressioni derivanti dal derby rischiano di schiacciare chiunque. I biancoverdi sono già in fondo alla classifica e costretti a fare risultato, per non aumentare il distacco dalle pericolanti e rischiare di attardarsi gravemente. Un macigno ulteriore per i lupi, che hanno dalla loro una maggiore e migliore propensione agli impegni in trasferta, dove possono sfruttare gli spazi e colpire con la velocità e la rapidità dei propri attaccanti.
Zeman dovrà fare a meno di mezza difesa. Nucini di Bergamo ha falcidiato la retroguardia biancoverde. Puleo e Moretti soffriranno davanti alla tv. Al loro posto Carnevali (farà coppia al centro della difesa con Contini) e Maietta (dirottato sulla fascia sinistra). L’unico dubbio nelle retrovie è rappresentato dal ballottaggio tra Vastola e Sardo per il ruolo di terzino destro. L’ex granata è leggermente in vantaggio, ma con Zeman ogni pronostico è azzardato. Novità potrebbero registrarsi anche in prima linea. L’intento del boemo è sempre quello di aumentare il potenziale in zona-gol. All’Arechi potrebbe rialzarsi dalla panchina Kutuzov. Il bielorusso, stando ai provini della vigilia, dovrebbe agire al centro della linea offensiva con Millesi e Capparella angeli custodi. In soffitta, dunque, il tridente-tascabile che aveva fatto bene a Trieste e deluso al Partenio contro il Messina. A Kutuzov farà posto Morfù, che dovrebbe accomodarsi in panchina insieme a Vianello. Ancora assente Biancolino. Il “pitone” soffre di noie al ginocchio. Per lui si ipotizza un intervento chirurgico, ma lo staff sanitario non ha sciolto ancora la riserva. Di sicuro, all’Arechi Biancolino non ci sarà e potrebbe dare forfait a lungo, peggiorando i problemi offensivi di una squadra la cui sterilità offensiva rischia di diventare cronica. Poche, dunque, le alternative a disposizione di Zeman. Al boemo non resterà altro che affidarsi alla velocità ed alla rapidità d’esecuzione. Ad innescare le punte il tandem Tisci-Stroppa, brillante a Trieste, in affanno contro il Messina.
Pioli, invece, presenterà lo stesso undici che ha perso a Piacenza. Reduci da due ko, Salernitana e Avellino sono chiamate al riscatto. Difficile prevedere una partita spettacolare. Eccessive le tensioni e le aspettative della vigilia. Una prova di carattere, però, i lupi debbono offrirla. Quale migliore occasione del sentitissimo derby per cancellare mugugni e delusione e riappacificarsi con i tifosi?
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