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Roma-Lazio, Curva Sud seguirà il derby a Testaccio
24 Marzo 2016 - letto 2455 volte

Roma-Lazio senza Curva Sud e Curva Nord. Gli ultras di Roma e Lazio hanno deciso di replicare la presa di posizione della gara d’andata e di saltare anche questo derby. La loro protesta continuerà fino a quando non verranno tolte le barriere che dividono le due curve. Fino a quel momento, Curva Sud e Curva Nord seguiranno la loro squadra del cuore solamente in trasferta.

La Curva Sud ha fatto sapere che seguirà il derby a Testaccio, che è un quartiere di Roma storicamente giallorosso. Questo il comunicato della Curva Sud.
«Si torna alle origini. La Curva Sud si trasferisce a Testaccio il giorno del derby. Appuntamento alle ore 13.30 in Via Zabaglia, davanti al vecchio Campo Testaccio, per poi andare a piedi a vedere la partita nella struttura che ci ospiterà in lungotevere Testaccio, per vivere insieme una giornata speciale e tifare l’AS Roma. Partiamo dal nostro glorioso passato per riprenderci il futuro…non un passo indietro, senza compromessi, senza barriere! Roma».

Sponda Lazio, torna a parlare della Curva Nord il presidente Claudio Lotito: “In curva ci sono comportamenti non civili e lontani dallo sport. E’ documentato dal comitato provinciale per la sicurezza che nelle curve ci sia spaccio di stupefacenti, vendita di merchandising falso, reclutamento di persone per commettere reati e prostituzione”.
Lo ha detto il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che rivolgendosi agli studenti dell’Università Europea di Roma ha afforontato anche il tema relativo all’ordine pubblico allo stadio, che “è diventato preda – ha aggiunto – di una sparuta minoranza che condiziona la maggioranza dei tifosi, bisogna fare in modo che le persone perbene possano accedere tranquillamente all’Olimpico”.

Il patron biancoceleste condanna anche la sudditanza che in passato avrebbe condizionato il rapporto tra società e tifoseria: “Ai tempi del presidente Sergio Cragnotti – ha rivelato Lotito – i tifosi hanno avuto un forte peso interlocutorio con la società. Erano intesi come appassionati deformati, facevano pressioni su chi doveva essere ceduto o acquistato. I club erano tenuti in scacco dalla tifoseria che per anni hanno avuto anche il sostegno della stessa con aumenti di capitale. Oggi i ruoli si sono invertiti, i giocatori non possono neanche più andare sotto la curva pena una multa di 40 mila euro”.

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