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Resoconto Sampdoria-Napoli
01 Aprile 2002 - letto 3185 volte
Praticamente è la prima (ed unica ?) partita dell’anno, in quanto, abitando a Milano ed in linea con la protesta dei FEDAYN e della Curva A, non ho partecipato alle precedenti giocate nei dintorni.
Parto la mattina, insieme ad un amico attualmente stabilitosi per lavoro a Vicenza, ed arriviamo a GE Brignole verso le 14.15.
Ci mettiamo alla ricerca dello stadio, chiedo informazioni ad un ragazzo con la sciarpa blucerchiata, il quale ci dice di seguirlo.
Iniziano a spuntare sempre più persone che si dirigono verso lo stadio e tra di noi c’è uno scambio di okkiate per stare all’erta.
Ribadisco che la nostra meta è la curva Nord ed il ns accompagnatore capisce ke non siamo doriani.
Premetto che non appartengo ad alcun gruppo e non giro con la sciarpa azzurra.
Ora apro una parentesi che spero faccia riflettere qualcuno.
Da anni giro il Nord Italia per seguire il NAPOLI, e lo faccio orgogliosamente a modo mio, non avrò la sciarpa ma sono facilmente identificabile, non do fastidio a nessuno ma non mi sono mai tirato indietro all’occasione, mi piace identificarmi come un “cane sciolto” (e vado fiero di questa definizione).
Ultimamente le curve bollano alcuni episodi poco edificanti dandone la paternità a questi fantomatici gruppi incontrollati ed incontrollabili, eppure basterebbe essere un po’ più coerenti e meno ipocriti per ammettere che non tutti sono perfetti.
Come può un vero gruppo essere succube di gruppetti di ragazzini?
Ci si batte tra gruppi della stessa squadra per impossessarsi della leadership (commerciale???) della curva, non vedo come si possa tollerare che qualcuno infanghi l’onore della città con gesti senza mentalità, semplicemente allargando le braccia…
Tornando alla giornata di sabato, ad un certo punto arriviamo in prossimità di un gruppo di blucerchiati, siamo in compagnia del ragazzo che porta una sciarpa legata al fianco, superiamo la combriccola ma arriviamo subito in vista di un gruppo ancora maggiore.
Saranno una trentina, fuori dal bar vicino il ponte (sicuramente il gruppo che ha incrociato anche i Mastiffs), la tensione sale, siamo in evidente inferiorità, stringo forte la bottiglia di birra che abbiamo pensato di portare, non solo per bere…
Riesco a guardare in faccia i giovani, c’è un ragazzo con un cappello blù con la scala (simbolo delle ex BG), qualcuno si guarda attorno in cerca di assenso, non avremo le sciarpe ma capelli rasati, Harrington ed anfibi non dovrebbero farci scambiare per turisti, il mio amico mi dirà che ha riconosciuto in fondo al gruppo anche degli skins.
Passiamo oltre, ringraziamo il ragazzo doriano che ci ha accompagnati e che si dirige verso la SUD ed entriamo nel settore.
Dentro lo stadio ci sono già tutti i gruppi, ci sono anche molti genoani che onorando l’amicizia ci aiutano nel tifo, veniamo a sapere di un inseguimento a 4 ragazzi con la sciarpa del Napoli e della storia dei Mastiffs.
Ho modo di incontrare un conoscente di un gruppo della A e mi informo sui fatti di Cagliari e Salerno.
Il tifo non è a buoni livelli ma la SUD comunque non l’ho MAI sentita, è un peccato vedere tifoserie tipo le genovesi in serie B, con società fantasma (come la ns) che fanno perdere la passione e la voglia di tifare.
Il risultato della partita è a ns favore e nel silenzio dello stadio si sentono solo i nostri cori, ci dirigiamo verso l’uscita ma la sbirraglia non ci permette di uscire.
Rimaniamo dentro per circa 1 ora, per fortuna si passa il tempo con cori goliardici indirizzati ad un ragazzo in stato decisamente “fuorinorma”.
Appaiono in Curva Nord, 3 esponenti della gradinata genoana che salutano dall’altra parte del divisorio i conoscenti della Masseria, Teste Matte, Fedayn…
All’uscita saliamo con i Mastiffs (unico gruppo venuto in treno) sull’autobus che ci porta alla stazione, mentre i restanti gruppi salgono sul pullman personale.
In prossimità del ponte sbuca un doriano che tira una bottiglia verso il mezzo e si vedono in lontananza una ventina di doriani che tenta di attraversare il ponte.
Arrivati alla stazione la solita organizzazione della PS, prevede l’uscita singola degli occupanti del bus con soldi alla mano per comprare il biglietto, perdiamo 20 minuti tra insulti e spinte per scendere.
L’unica considerazione personale che deriva dalla giornata e la diversa impostazione di stile, tra le città medio-piccole e le grandi, probabilmente a carte invertite, a Napoli (ma penso anche a Roma e Milano) dirigendoci a piedi verso lo stadio, senza sciarpa della squadra di casa, saremmo stati individuati ed affrontati da qualcuno.
Non voglio giudicare, non spetta a me dire quale è la mentalità giusta, esprimo solo la mia personale stima nei confronti di chi porta avanti in modo serio e coerente il discorso ULTRAS in ogni curva d’ITALIA.


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