Sembra una storia partorita dalla più perversa delle menti: dopo il tragico finale dello scorso anno con la capitolazione della vecchia società calcistica a causa delle disavventure fallimetari, in un clima di veleni e di rabbia mai sopiti che hanno portato alla clamorosa contestazione della tifoseria durata una intera stagione calcistica, ecco l'epilogo che ognuno in cuor suo voleva evitare: i play off con l'Avellino, lo scontro fraticida che somiglia tanto alla classica ciliegina sulla torta dal sapore troppo amaro!
I timori che questa temuta finale incuote hanno scatenato la solita retorica del caso, secondo cui ognuno si augura che si assista solo ad "una festa dello sport" e nient'altro: troppo facile!
Al di là dei cattivi scherzi che il destino ti preserva, ritengo che applicando in primo luogo il buon senso tutto ciò andava evitato, ovvero prima di affossare il Napoli nel girone infernale della C1 era necessario ascoltare e comprendere le ragioni, non solo tecnico giuridiche, di una piazza che oggi è sul punto di esplodere, avendo caricato tale evento di valori e significati che vanno oltre il semplice fatto sportivo.
Io ci sarò, come sempre, ricordandomi in ogni momento chi è il vero colpevole di questa vicenda: mister CARRARO, vigliacco senza infamia e senza lode che ci hai trascinato in questa delicatissima situazione.
Tio schifo!
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