Si chiamava Roberto Cavalletti, era un giovane tifoso della curva Nord appassionato del Perugia al punto da non saltare una trasferta. Mercoledì sera è scomparso in una tragica circostanza dovuta ad un incidente stradale, proprio mentre tornava a casa al termine dell’incontro di Coppa Italia dei grifoni con la Juventus. E per Perugia-Chievo i suoi amici della curva (faceva parte degli "Ingrifati") non lo hanno dimenticato, dedicandogli un enorme striscione lungo l’intera curva Nord, coprendo di fiori il tratto di superstrada compreso tra Prepo e Piscille dove è avvenuto l’incidente, e mettendo in atto in segno di lutto un silenzio durato ben 45’ (tutto il primo tempo) che ha trascinato il Curi in una atmosfera surreale.
Un silenzio "assordante" che ha generato anche un malinteso con la panchina del Perugia. E’ stato Alessandro Gaucci a dedicare la vittoria dei grifoni proprio a Roberto ed a spiegare: «C’è stato un piccolo equivoco con la curva durante il primo tempo. Non capivamo il perchè del silenzio proprio mentre la squadra era in difficoltà e aveva bisogno di una mano da parte del pubblico. Allora ho mandato Regni a parlare con gli ultras e loro si sono lamentati con lui (alcuni di loro si sono arrabbiati e sono usciti dallo stadio per farvi ritorno solo in seguito, ndr). A Regni poi è stato spiegato della tragedia e abbiamo capito e chiarito tutto. Mi dispiace per questo malinteso».

Fonte: ilmessaggero.it