PALERMO - Nello stadio 'Renzo Barbera' di Palermo (dove era previsto l'incontro col Piacenza) l'arbitro Saccani di Mantova, accompagnato dagli assistenti Consolo, Ceniccola e Landolfo (quarto uomo), è giunto poco dopo le ore 18,30. Il suo arrivo è passato quasi inosservato, ma intorno alle 19 è montata la protesta da parte di circa 500 tifosi rosanero che, al grido di «Berlusconi e Carraro pezzi di...» e «Galliani tagliati i capelli», hanno cominciato a scaraventare oggetti contro la recinzione dello stadio.

Ci sono stati anche attimi di tensione quando un fumogeno, di quelli usati per far festa quando le squadre fanno il loro ingresso in campo, è stato lanciato nel piazzale antistante l'ingresso dello spogliatoio. All'esterno, in bella evidenza, uno striscione recitava: «Ridateci il nostro caro vecchio calcio», con chiaro riferimento agli ultimi sconvolgimenti che hanno portato la B a 24 squadre e il conseguente rinvio del campionato. Il Palermo di Baldini si è allenato nel pomeriggio sul campo di Terrasini, piccolo centro che sorge a una trentina di chilometri dal capoluogo, il Piacenza non è mai arrivato in Sicilia.

Dopo le manifestazioni pacifiche di protesta di alcune centinaia di tifosi davanti allo stadio «Barbera» di Palermo, una frangia di ultras si è trasferita vicino al velodromo Borselino, teatro di uno spettacolo dello showman Fiorello. I più facinorosi hanno danneggiato un'auto dei vigili urbani ed è intervenuta la polizia con una carica. Non si registrano feriti nè fermi.

Durissimo contro il presidente della Lega Adriano Galliani il patron del Palermo Maurizio Zamparini. «Ha detto che il campionato è partito? - ha risposto a una domanda - quello che dice Galliani conta come il fante di picche, anche se il suo presidente è il presidente del consiglio. In democrazia vale quello che è stato deciso da una legittima assemblea. Questo calcio mi disgusta. Mi sono già dimesso e in settimana regalerò le azioni al sindaco di Palermo. Deciderà lui quando far giocare».

Fonte: La Sicilia.it