Padre, madre e due figli salvati dai carabinieri. Fermato l’assalitore
Aggredita da vicentini famiglia tifosa del Chievo
Il ragazzo aveva la sciarpa gialloblù. Ferita la madre.


Hanno sfogato l’ira per l’ennesima sconfitta interna della squadra del cuore, il Vicenza, nel peggiore dei modi. Aggredendo un ragazzino che aveva per unica colpa quella di portare al collo una sciarpa del Chievo per strappargliela di dosso e finendo per prendersela anche con sua sorella e i suoi genitori ferendo, in maniera fortunatamente non grave, la mamma. Dei tre biancorossi due sono fuggiti, e nei prossimi giorni saranno denunciati. Uno è stato invece bloccato subito dai carabinieri, che lo hanno arrestato in virtù del decreto Pisanu.
In cella di sicurezza della caserma di via Muggia, in attesa del processo per direttissima, resterà LC, 35 anni, operaio residente a Grumolo delle Abbadesse. Finora non aveva mai avuto guai con la giustizia. Di fronte ai militari si è detto pentito di quello che aveva combinato, mentre nelle stesse ore, al pronto soccorso del San Bortolo, si faceva medicare la signora veronese e i suoi due figli.
L’episodio di violenza è avvenuto poco dopo le 18, al termine di Vicenza-Chievo che i veronesi hanno vinto 3 a 1. La gente stava defluendo dal Menti e la famiglia veronese stava camminando per raggiungere la macchina posteggiata poco lontano. Visto che la trasferta era vicina, lei e il marito avevano deciso di portare allo stadio Menti a vedere i giocatori di Iachini anche i figli: il maggiore di 17 anni e la sorella più piccola di 14.
In base ad una prima ricostruzione dei carabinieri della compagnia di Vicenza, con il luogotenente Ruscigno, che erano impegnati per l’ordine pubblico allo stadio, Campagnolo con due amici si è trovato di fronte il diciassettenne con la sciarpa gialloblu. Lo hanno aggredito, e in soccorso del ragazzo, spaventato, sono arrivati i genitori e la sorella. Nella concitazione, LC avrebbe sferrato un calcio e un pugno alla donna. Nel frattempo altre persone si sono messe ad urlare, attirando l’attenzione di un gruppetto di militari che erano poco lontani. Alla vista delle divise i tre biancorossi sono fuggiti, e Campagnolo è stato bloccato poco dopo.
I carabinieri hanno sentito subito il magistrato e gli hanno spiegato cos’era successo. Il vicentino è stato portato in caserma e arrestato e avrà modo di difendersi in tribunale, mentre la donna è stata accompagnata in ospedale. Se la caverà in pochi giorni. Sia lei che i famigliari però erano molto spaventati per l’accaduto: mai avrebbero immaginato di essere aggrediti per una partita di pallone. Il gesto, peraltro, ha indispettito molto gli altri tifosi biancorossi: nemmeno gli ultrà più scalmanati se la prendono con le famiglie. Va detto che era da tempo che per una partita del Vicenza non si arrivava alle manette.
A testimonianza di un clima molto teso che si respirava al Menti vi sono altri due episodi su cui sta cercando di far luce la questura. Uno è avvenuto nella zona dei distinti, protagonista un vicentino che tifa Chievo, l’altro fra i supporter veronesi.
Pare che i due tifosi abbiano avuto, durante la gara, un’accesa discussione con gli steward in servizio allo stadio. I poliziotti sentiranno proprio gli steward, che durante le partite svolgono la funzione di pubblici ufficiali. Non si sarebbe arrivati alle mani ma la polizia vuole capire se i tifosi si siano resi responsabili di reati.

Fonte: L'Arena