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Omicidio Palermo, il mistero dei fiori
07 Luglio 2006 - letto 3642 volte
Prima i fiori, poi le coltellate. È morta così Stella Palermo, 25 anni, uccisa dal suo convivente Fabio D’Errico, 32 anni, martedì alle 22,20 in regione Campastro a Leca. In quel momento i televisori del vicinato erano sintonizzati sulla semifinale mondiale Italia-Germania e le urla dei tifosi hanno coperto le disperate richieste di aiuto.
L’unica testimone diretta dell’omicidio è Rosa Musumeci, la madre della vittima. Non ha visto niente, perché D’Errico l’aveva convinta a farsi chiudere a chiave in una stanza dell’abitazione per lasciare discutere la coppia. Ma ha sentito le ultime parole della figlia: due “no” strillati contro il carnefice al quale aveva già concesso numerose possibilità di riappacificazione. Poi il silenzio.
Dopo alcuni minuti di quiete apparente, la donna è uscita da una portafinestra per rientrare nel vano dove i due fidanzati stavano discutendo. Davanti ai suoi occhi è apparsa una scena straziante: la figlia era agonizzante sul divano, con la giugulare tagliata in diversi punti. Del trentaduenne, invece, nessuna traccia. “Correte, correte, mia figlia è stata accoltellata dal fidanzato”, ha urlato Rosa Musumeci all’operatore del 118. Il decesso è sopraggiunto prima che sul posto arrivassero i soccorsi e il medico ha dovuto constatare la morte, di fronte alla disperazione della madre. “Dottore, la prego, mi ridia mia figlia”, ha continuato ad implorare l’anziana fino a dopo mezzanotte, quando una guardia medica l’ha convinta a farsi visitare.
L’assassino è stato arrestato intorno a mezzanotte a Venaria Reale, in provincia di Torino, dove vive il padre. Fabio D’Errico è contitolare di una piccola azienda elettronica a Polo 90, a circa un chilometro da casa. Da circa cinque anni conviveva con Stella Erika Palermo, originaria di Torino. Per rendere più forte il loro, l’uomo aveva convinto la fidanzata a trasferirsi a Leca d’Albenga. I dissidi, i litigi e le botte avevano infine convinto la povera ragazza a ritornare a Torino, nella casa dei genitori. Venerdì scorso, D’Errico si era presentato dalla famiglia Palermo, implorando Stella di non lasciarlo. La venticinquenne si era convinta della sua buona fede, ma la madre (forse presagendo il tragico epilogo) aveva voluto accompagnare la figlia in Liguria.
La dinamica e il movente dell’assassinio sembrano chiari. Resta solo un dettaglio da spiegare: perché Fabio D’Errico, come hanno riferito alcuni testimoni, martedì sera è arrivato a casa con un mazzo di fiori?
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