All’inizio della partita Napoli-Livorno i tifosi partenopei si sono resi protagonisti di una protesta a dir poco singolare. Sono stati esposti striscioni razzisti verso la città di Napoli quali “Napoli colera”. Poi gli ultras azzurri hanno intonato cori razzisti anti-napoletani che si sentono solitamente negli altri stadi quali “Vesuvio lavali col fuoco” oppure “napoletani terremotati”. Dopodiché è stato esposto un altro striscione con su scritto “E ora chiudeteci la curva”. Incredibile ma vero, l’iniziativa degli ultras della curva B è stata a favore dei tifosi interisti e milanisti, la cui curva è stata chiusa per i cori razzisti rivolti alla città di Napoli.

Tutto questo per testimoniare la solidarietà verso gli ultras di altre squadre. Insomma rivali sì, ma quando si tratta di difendere la mentalità ultras le tifoserie sono pronte a scendere in campo contro il nemico comune, vale a dire la Lega. La chiusura delle curve viene vista come un’ingiustizia verso il mondo degli ultras. Un comportamento a dir poco censurabile, poiché si fa tanto per combattere la violenza anche verbale ed il razzismo, ed ora che finalmente la Lega mostra una certa sensibilità ed attenzione nel punire i cori razzisti arriva questa discutibile protesta.

Gli ultras rossoneri hanno protestato vivamente contro la decisione di chiudere la curva della Lega, sostenendo che avrebbero continuato ad intonare questo tipo di cori. Non è la prima volta che tifoserie profondamente divise e rivali si sono unite fianco a fianco contro il nemico comune, cioè il giudice sportivo. Anche in occasione dell’approvazione della tessera del tifoso ultras di diverse squadre si sono uniti, per protestare contro l’”ingiustizia” di questa novità. E’ invece giusto punire e censurare qualsiasi tipo di razzismo e di violenza fisica e verbale, per salvaguardare il calcio che deve essere una festa dello sport e non un luogo dove sfogare i propri istinti bestiali. Con buona pace degli ultras.

Fonte: napolicalciomania.it