Il Napoli male, i tifosi peggio: potrebbe sintetizzarsi così il giovedì di Benevento. Un'occasione sprecata dalla squadra per avvicinare la zonapromozione, un pomeriggio in più per rimpiangere l'assenza, per così dire, del San Paolo. Da un punto di vista tecnico, lo 00 con una diretta concorrente ci può stare. La delusione viene dal modo. Non che il Napoli abbia giocato malissimo, o sia stato poco determinato a vincere: tutt'altro, ed è proprio questo che preoccupa. La squadra di De Canio ha spinto sempre, ma ha trovato poche volte il corridoio per arrivare alla porta del Vicenza, è andato a sbattere contro la buona organizzazione difensiva di Fascetti ma anche contro i suoi stessi limiti. Stellone, al rientro, è andato così così; Montezine e Jankulovski non hanno inciso come nelle ultime settimane. Mancano al Napoli un altro buon attaccante ma forse ancor di più un giocatore capace di trovare idee e soluzioni per mettere le punte in condizioni di concludere. C'è da mettersi il cuore in pace, però, tocca arrangiarsi sino a gennaio, prima di allora non si possono fare acquisti. De Canio dovrà cercare forse una soluzione interna, adattare qualche giocatore: magari aspettare Vidigal, o provare Moriero in un'altra posizione.
I tifosi. Ieri in almeno 150 sono stati vergognosi. Hanno sfasciato auto e vetrine nei pressi della stazione di Benevento, la stessa città che ha accolto squadra e seguito con affetto ed entusiasmo. Benevento, però, si rivela inadeguato per il Napoli dal punto di vista delle strutture. Ieri decine di ragazzini hanno invaso il campo prim'ancora che la partita finisse, fermando in duetre occasioni il gioco. Da dove uscivano, perché è così facile arrivare a un metro da giocatori e arbitro? È francamente inammissibile. Una riflessione: converrebbe accelerare le "pratiche" del San Paolo.

Fonte: repubblica.it