«Una partita da altra categoria». No, non solo per quanto espresso tatticamente in campo, come hanno sottolineato gli allenatori di Mantova e Cremonese in sala stampa, ma anche e soprattutto per lo spettacolo offerto dalle due tifoserie sugli spalti. Gli incorreggibili appassionati biancorossi non si sono lasciati sfuggire l’occasione di vivere una domenica cinque stelle. Anche se la classifica è sempre complicata il loro affetto per i colori di Viale Te e per la truppa di mister Ivan Juric è gigantesco. «Questa non me la potevo perdere», confida qualcuno che magari da un po’ non si metteva in viaggio per seguire il Mantova.

Chi è partito in treno, chi con i pullman, chi in macchina. Poco importa il mezzo di trasporto: sono in seicento a gridare per novanta minuti il loro amore per l’Acm allo Zini. I bei tempi della serie B sembrano decisamente meno lontani nello stadio grigiorosso. Ad aiutare cuore e memoria anche l’atteso ritorno della maglia bianca con banda rossa. Il duello con i rivali non conosce sosta. E a vincere alla fine sono proprio loro, i tifosi. Non hanno mai abbandonato il loro Mantova. Nonostante per farlo in questi anni abbiano ricevuto più assist di qualsiasi attaccante. La fede che lega i mantovani alla loro squadra è incrollabile. E così un derby tra pericolanti ha il sapore di una sfida «da altra categoria», perché nessuno ci sta a perdere e nessuno si sente da serie C. Né quando bisogna calciare in porta, né quando si tratta di gridare più forte la proprio passione. L’unica nota stonata è grigiorossa, con una rissa dopo la sfida tra opposte fazioni di tifosi di casa.

Le sciarpate degli ultrà della Te invece mettono i brividi. E quando la curva dopo il triplice fischio chiama la squadra, “l’abbraccio” tifosi-calciatori è da pelle d’oca. Un patrimonio da preservare. Da altra categoria.