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LA MALEDIZIONE DJORDJEVIC SPAVENTA PALERMO : UNA JUVE VERGOGNOSA AVANZA A STENTO VERSO GLI OTTAVI
11 Dicembre 1999 - letto 199 volte

Si,in effetti vergognosa è un termine un po riduttivo, ma non trovo a caldo termine migliore per definire la prestazione di stasera dell'undici guidato da Ancelotti.
Il quale a mio giudizio non è ancora esperto e rodato a tal punto da saper motivare a dovere con continuità il gruppo. Perchè con la testa prima ancora che con le gambe la Juve non c'è mai stata . L'Olimpiakos Pireo, campione di Grecia e squadra tutt'altro che dimessa, è venuto a Palermo per metterci in difficoltà, privato rispetto alla scorsa stagione di Ivic e Georgatos e rispetto alla gara d'andata pure del fantasista brasiliano Giovanni. E non solo ci è riuscito, ma è andato a vincere ed ha rimesso in discussione una qualificazione che tutti davamo già per ottenuta. Il calcio insegna che non ci si può distrarre per 90 minuti nemmeno con una squadra di due serie inferiori, figurarsi se si può giocare con la spina staccata per 90 minuti. E la Juve ha rischiato tanto,tantissimo,davvero troppo nella ripresa, pure i supplementari ai quali non so come avremmo fatto a vincere. Di scusanti non ce n'è nemmeno una, e non sollievano minimamente le dichiarazioni di Ancelotti (abbiamo giocato bene due minuti) o di Bettega ( un calo ci può stare dopo dodici partite senza perdere) a fine gara.
Primo le partite durano novanta e rotti minuti e non due, secondo un calo di flessione in una gara europea a eliminazione diretta è inconcepibile,soprattutto se abbinato ad una prestazione inqualificabile della squadra.

La partita è stata brutta, giocata su ritmi blandi, senza sprazzi di bel gioco, senza colpi di classe, perfino senza troppi falli, giocata in una Palermo più fredda del solito che ha seguito in silenzio la mediocre prova della Signora del calcio . Di titolari Ancelotti ne ha mandati in campo tre : Ferrara dietro, Tacchinardi a centrocampo e Del Piero in avanti alla ricerca del gol. Troppo pochi considerato il valore dell'avversario, che pure privo di elementi importanti e con Gocic unica punta e perfino in giornata storta, a centrocampo ha costantemente tenuto in mano il pallino delle operazioni, arrivando in più di un'occasione arrembante al limite dell'area juventina. La Juve, passata per giunta in vantaggio dopo novanta secondi con un gran destro di Kovacevic ( nono gol in sei partite per lui, dodicesimo stagionale: il serbo è l'unica nota lieta della gara in bianconero), non è mai entrata in partita. Squadra contratta , senza grinta e senza idee, i giocatori sembravano automi, incapaci di muoversi sul terreno senza perder palla e di darla ad un compagno che non fosse a più di mezzo metro senza sbagliare. L'Olimpiakos per contro ha giocato un match validissimo sul piano della grinta e della condizione atletica, demeritando solo in fase conclusiva dove avrebbe potuto ottenere di più se avesse avuto punte di ruolo valide .
Il pareggio di Djordjevic arriva a cinque minuti dal riposo, con un destro dai venticinque metri che si insacca alle spalle di un Rapulla statuario. Nel senso che non ha mosso nemmeno un muscolo per muoversi in direzione del pallone. E Djordjevic è stato, come all'andata, il migliore in campo, ha diretto ogni azione pericolosa della sua squadra dando ritmo e geometrie. Il giocatore che il 10 dicembre del 97 aveva salvato la Juve di Lippi promuovendola ai quarti con un suo gol al novantesimo ai norvegesi del Rosenborg, oggi mette in atto finalmente la sua vendetta. Vendetta perchè in pieno stile-Juve nessuno si è degnato di una sola telefonata ad Atene per un ringraziamento simbolico, per una letterina sportiva di auguri , nulla di nulla.

La ripresa ha visto ,se possibile, una Juve ancora peggiore di quella della prima frazione , con l'Olimpiakos sempre più padrone del campo. La reazione è venuta a mancare, così come un minimo di voglia di lottare e cercare la vittoria almeno per il pubblico adottivo della Favorita che lo meriterebbe. In un paio di isolate occasioni la Juve va vicina al vantaggio con una traversa di Bachini su punizione e con una super parata di Eleftheropoulos su destro a giro di Kovacevic, ma verrebbe davvero voglia si spegnere la tv quando prima lo stesso Kovacevic e poi Zambrotta, completamente soli davanti al portiere (per carità, azioni derivanti da svarioni della non sempre impeccabile difesa greca , non meriti di gioco propri della Juve) hanno fallito due occasioni per il vantaggio di quelle che non sbaglia nemmeno un quindicenne all'oratorio sotto casa. E allora in una delle poche azioni veramente pericolose dei greci l'arbitro (mediocre pure lui, in sintonia con la partita ) accorda da lontano un rigore dubbio all'Olimpiakos che il solito Djordjevic trasforma per il gol vittoria al minuto trentasette. Non è il caso di raccontare cosa hanno significato per i bianconeri gli ultimi otto di gioco più i tre di recupero. Imbambolati totalmente gli juventini buttavano appena possibile la palla in tribuna. Una vergogna. Finisce così senza gloria con una Juve inqualificabile che approda ,in virtù del fortunoso 3-1 dell'andata, agli ottavi di uefa e con un Olimpiakos volenteroso ma distratto in difesa e poco pungente in attacco che esce dalla competizione.

Di errori stasera se ne sono visti una quantità innumerevole. Ne sottolineerei almeno tre.
Primo : chi non ha voglia di giocare ed impegnarsi per la maglia bianconera può continuare a stare seduto in panchina. Oliseh ed Esnaider sono stati imbarazzanti tanto hanno fatto pietà.
Secondo : Ancelotti deve imparare che in campo europeo non può giocare con una formazione così mal assortita tecnicamente perchè altrimenti le figuracce continueranno ma arriverà implacabile una sonora e meritata sconfitta e conseguente eliminazione. Clamorosa la rinuncia al gioco dell'allenatore: a nemmeno metà ripresa fuori Del Piero per .. Montero !
Terzo : E' imperdonabile l'atteggiamento col quale la Juve è scesa in campo . La coppa Uefa è una competizione importante e prestigiosa, seppure meno intrigante della Champions ovviamente.
Ma i dodici milioni di tifosi e i ventimila di Palermo non meritano uno spettacolo simile nemmeno in un 'amichevole con la primavera in pieno agosto. Sportivamente prima che tecnicamente qualcuno deve capire che la Juve è un 'altra cosa di quella vista a Palermo.
Anche per i siciliani che sono innamorati della juve dev'essere stato un brutto colpo sfidare il gelo per vedere uno scempio senza paragoni. Non è la sconftta in se che brucia, perchè se giochi con tre titolari contro i campioni greci te la vai anche a cercare ( Ancelotti questo non l'aveva intuito però) , ma per come è maturata, senza un minimo di pudore, di impegno, di gioco, di reazione,di spettacolo. E qualcuno non venga a dire che c'era in testa l'Inter .

Venerdi pomeriggio conosceremo il nome del nostro prossimo avversario (2 e 9 marzo)che qualunque sia sarà quantomeno molto forte .
Suggerirei alla società di fare una scelta. Se si gioca per vincere o per cercare di farlo, ben venga la curva a cinquantamila al Delle Alpi , l'orario infelice della diretta tv o la trasferta a Palermo. Altrimenti si dica chiaro e tondo che si gioca per giocare e allora tanto vale giocarla al campo Combi davanti a venti addetti alla sicurezza e delegati uefa,senza trasmetterla in tv nemmeno in differita . Non schierare nemmeno un titolare , potrebbe sciuparsi troppo per la gara successiva (poverini, con il misero stipendio che prendono) e mettere in campo l' undici della primavera o meglio ancora degli allievi . Loro sicuramente avrebbero nel cuore ,nel cervello e nelle gambe centomila volte più voglia di giocare e di vincere per il bene , per il futuro e per la reputazione centenaria di stile e di vittorie che hanno finora contraddistinto la società Juventus .

RAG DOLL
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