La lettera di Gino Amisano ai tifosi dell'U.S. Alessandria Calcio
19 Giugno 2004 - letto 713 volte Cari tifosi dell'U.S. Alessandria calcio, ancorché debilitato da un recente ricovero ospedaliero, non mi sono sentito di respingere la richiesta di riportare la squadra grigia (permettetemi: l'unica squadra grigia) al rango che merita uscendo così dall'anonimato e dall'equivoco nei quali "vegeta" dal momento della dichiarazione di fallimento. Ancorché non sia riuscito esattamente a comprendere se l'asta svoltasi l'8 giugno avesse per oggetto solo beni materiali od anche, come supponevo, il marchio (che mi avrebbe consentito - per la storia e per la gloria sportiva ad esso collegate - di richiedere il c.d. "ripescaggio" in una categoria consona), ho ugualmente partecipato offrendo una somma meditata e corretta senza intenzione di prestarmi, come forse qualcuno avrebbe voluto, a giochi "al rialzo" oppure ad "accordi sottostanti". Ancorché il mio professionista mi abbia riferito costituire prerogativa del Giudice, sono rimasto estremamente amareggiato e deluso allorché i beni non mi siano stati assegnati seppure la mia offerta (resa pubblica diversamente dalle altre) superasse la stima dell'esperto e del bando di 10.000 euro! A ciò si aggiunga che sono stato convocato per una nuova gara a distanza di dieci giorni dalla prima. Da un lato personalmente temo che anche in questo caso i beni non mi vengano (ove dovessi risultare nuovamente maggior offerente) assegnati; dall'altro ritengo che la tempistica per l'iscrizione della squadra al campionato (con richiesta di ripescaggio) sia troppo ristretta (lo era già l'8 giugno) per depositare domanda ed indispensabile titolo. Mi è stato infatti riferito come, dopo l'eventuale assegnazione, deve essere emesso e pubblicato il decreto di assegnazione del Tribunale, pagate le tasse di registrazione e quant'altro. E ciò senza sapere se, come espressamente (ed invano) richiesto dal mio legale al fallimento, il marchio (indispensabile) mi sarà (e quando) attribuito. Da ultimo preciso che parteciperò personalmente all'asta pubblica in quanto non mi sono mai sottratto dalle mie iniziative e dagli impegni assunti verso i tifosi e la città. Ugualmente per correttezza e linearità, non aumenterò in alcun modo la mia offerta, seria, meditata ed a mio giudizio già vincente. Mi auguro, per la fiducia che ho sempre nutrito nella Giustizia, che tale offerta venga accettata e non utilizzata per "orientare" altri (a me ancora ignoti) concorrenti. Vuol dire che ove i beni oggi offerti in vendita vengano assegnati ad altri, più avveduti od informati rispetto al sottoscritto, mi farò da parte riservando tutte le mie energie per acquistare il marchio non appena (e mi auguro al più presto) il fallimento lo offrirà in vendita. Con affetto, Gino Amisano Fonte: inalessandria.it Notizie correlate Alessandria
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