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LA JUVE E' GRIGIA COME LA SUA MAGLIA, ZIDANE ESPULSO, IL DEPORTIVO NON NE APPROFITTA E IL DELLE ALPI CONTINUA A FISCHIARE ; CRONACA DI UNO ZERO A ZERO E DI UNA'ALTRA PARTITA SOFFERTA
01 Ottobre 2000 - letto 1584 volte
C'è chi in situazioni come queste dice di vedere il bicchere mezzo vuoto e chi mezzo pieno.
Moggi dirà di vederlo mezzo pieno ovviamente, fa finta di non sentire i fischi scroscianti della Sud e l'orrore di una Juve impresentabile colmando la mancanza di gioco, brillantezza, grinta e gol con commenti laconici sul fatto che siamo ancora in piena corsa.
Tutto il resto del popolo juventino il bicchiere lo vede mezzo vuoto, se non vuoto del tutto.
C'era grande attesa per quello che doveva essere il big match del girone, lo scontro tra le due teste di serie, i vicecampioni d'Italia (vice e non campioni perchè così doveva succedere) e i campeones della Liga.
Si è risolto tutto in un'umida serata piuttosto noiosa, nella quale la Juve ha palesato ancora vistosi limiti e numerosi problemi e il Deportivo ha recitato con svogliatezza la comoda parte della provinciale in trasferta. Con più grinta e concentrazione il Super Depo avrebbe portato via i tre punti senza nulla scippare.
Le scene inquadrate dalle telecamere a fine gara immortalano il pubblico torinese in piedi a fischiare, una scena abbastanza inusuale per il pacato pubblico piemontese, sembra quasi di vedere la San Siro interista degli ultimi dodici anni...
Una scena amara che rende l'idea dello stato di disagio che si respira attorno alla Signora, irriconoscibile, brutta copia di una brutta Juve che non si rinnova, non corre, non ha idee, non segna e quindi non vince.

In campo c'è, a sorpresa, Trezeguet, forse per credito pregresso maturato dopo il gol decisivo con il Panathinaikos, forse per scelta tattica. Del Piero è abbottonato nella tuta nera e siede in panca. Le perduranti assenze di Montero, Zanchi e Zambrotta inducono Ancelotti a schierare Birindelli e Pessotto laterali di centrocampo, dove c'è Tacchinardi in mezzo accanto a Davids. Irrueta (io avevo un anno quando lui era giocatore dell'Atletic Club de Bilbao che contese inutilmente la coppa Uefa alla Juventus di Causio,Tardelli e Bettega nel maggio 77) schiera una squadra attendista e prudente, secondo le attese della vigilia.
Quattro quattro due con Pandiani e Flores di punta ; assente il nuovo acquisto miliardario Tristan. Bastano poche battute per capire che tra le due squadre c'è una grossa differenza tattica e fisica ; se infatti tecnicamente la Juve ha giocatori del calibro di Davids, Inzaghi e Zidane che possono fare la differenza in ogni momento, è lampante come gli spagnoli siano disposti infinitamente meglio sul terreno di gioco e come corrano e pressino con maggiore profitto. Il leit motiv di tutta la prima frazione è una Juve dotata di buona volontà che cerca di mantenere il possesso di palla per lanciare l'azione in profondità e un Deportivo racchiuso ordinatamente nella propria trequarti eccezionale nello spezzare l'azione juventina e ripartire pericolosamente in contropiede.
La Juve è ferma alla buona volontà. Mancano idee, ritmo e lucidità.
A centorcampo i brasiliani Sampaio e Mauro Silva (stagionato ma efficacissimo) dominano la scena, fanno girar palla con puntiglio e naturalezza, mettono sistematicamente in inferiorità numerica il reparto juventino, impacciato sia nel pressing (anche Davids, pur indomito, è ancora lontano dal Pit Bull delle passate stagioni) che soprattutto in fase di impostazione : la manovra juventina è semplicemnte un lento e monotono accerchiamento da destra a sinistra, senza fantasia e soprattutto profondità. Inzaghi e Trezeguet si sfiancano ma non ne prendono una. E il Deportivo in contropiede comincia a fare paura ; Iuliano e Ferrara ci mettono una pezza in più occasioni, un diagonale di Flores esce di un soffio.
La luce di Zidane è offuscata anche stasera, il franco-algerino non è in serata ed è sempre marcatissimo. I suoi critici diranno che era svogliato perchè non aveva indosso la casacca giusta..quella dei bleus campioni di tutto...
In due occasioni la Juve va comunque vicinissima al gol , entrambe le volte con Inzaghi, che approfitta di due marchiani errori della difesa galiziana per concludere in porta ma entrambe le volte i difensori avversari salvano in affanno sulla linea.
Purtroppo per i 38 mila del Delle Alpi la Juve finisce qui. Van der Sar, apparso incerto con Amburgo, Brescia e Panathinaikos, si riscatta deviando una potente conclusione di Flores su punizione dal limite inventata allo scadere dall'arbitro svizzero Maier.
Tutti al riposo, nella ripresa si pensa che andrà meglio.

Tutto il contrario. Dopo una pregevole azione in velocità , merce rara per la Juve di questi tempi, Zidane-Pessotto-Trezeguet con palla fuori di poco, il Deportivo prende il comando delle operazioni e la Juve non riesce più a riprendere il comando delle operazioni per tutto il tempo. Gli uomini di Irrueta mostrano una condizione fisica invidiabile, ma soprattutto un'ottima circolazione di palla e infondono una sensazione di equilibrio tattico dal quale la Juve è lontana. Ancelotti si alza e sbraita ma la squadra resta spesso allungata, incapace di pressare, incapace di creare pericoli, di chiudere l'avversario nella sua treqaurti.
Una volta, nemmeno tanto tempo fa, sulle fasce c'erano Conte e Di Livio (poi Zambrotta, assente giustificato perchè rotto) , oggi Birindelli e Pessotto, che tutto sono fuorchè cursori offensivi. Spinta sulla fasce zero quindi.
La difesa è ancora imbarazzante per quanto balla, Tudor è uno scempio vivente.
Non ne prende mai una e quando lo fa inventa un inconcepibile palombella all'indietro sulla quale Van der Sar compie il secondo miracolo della serata per evitare un autogol già visto solo nelle trasmissioni della Gialappa's band.
La gente comincia a stufarsi e cominciano i primi sibili verso il campo.
Il Deportivo controlla la partita agevolmente, non è mai in affanno, fa girar palla addirittura negli ultimi trenta metri juventini senza che nessun avversario riesca ad impedirglielo. E quel che da più fastidio è che la velocità a cui realizzano questo torello è tutto fuorchè irresistibile. Ma la Juve è davvero opaca, sbiadita come l'improponibile maglietta grigia che sfoggiano i suoi giocatori. Alcuni dicono: sembra l'Alessandria.
E non solo per il colore delle maglie purtroppo....
Il peggio sembra non avere fine. Dopo che Conte ha rilevato Tacchinardi (il quale in cabina di regia mostra una buona visione di gioco ma evidenti limiti tecnici) al minuto 22 della ripresa Zidane entra a gamba tesa su Emerson che si accascia a terra stile Totti, mani sul volto e segni di pallottola su tutto il corpo. Bazuka o kalashnikov? Le immagini dimostreranno che l'intervento di Zidane, per quanto inopportuno, cattivo e scoordinato, non aveva sfiorato il brasiliano del Deportivo.
Il pessimo arbitro Meier, che già nella prima frazione aveva sorvolato su un paio di situazioni dubbie in area galiziana e fermato ingiustamente Trezeguet lanciato a rete per fuorigioco inesistente, estrae il rosso e la Juve resta in dieci.
Al di la del fatto che il rosso è parso eccessivo, resta il fatto che Meier non ha mai punito i dfiensori spagnoli per gli innumerevoli falli che avevano commesso anche e soprattutto su Zidane. Ancelotti lo difenderà a fine gara, io sono con lui.
Gli ultimi 23 minuti (più 3 di recupero) sono un altro calvario.
Del Piero nel frattempo è subentrato a Inzaghi, ma l'espulsione di Zidane condiziona anche la partita del Pinturicchio che rimane l'ennesima volta a fare il mediano di copertura...
Gli spagnoli si mangiano due gol fatti, Van der Sar ne salva un altro, si gioca nell'area bianconera e il Deportivo manca il colpo del ko per assoluta negligenza propria.
Errori di mira e svolgiatezza costano due punti alla squadra di Irrueta che, programmata per un pareggio annunciato, non ha avuto il carattere e la consapevolezza per capire che stasera era superiore alla Juve e che doveva fare qualcosa in più per vincere.
Fischia la fine finalmente Meier, la Juve conclude il quarto match ufficiale con uno 0-0 che va bene come risultato visto l'andamento della partita, ma non evita ad Ancelotti e ai giocatori i giustissimi fischi del pubblico, che invoca ancora il nome di Vialli.

Bisogna fare ordine. L'unico punto fermo è che così non si va lontano.
Principalmente il problema (spero) è fisico : ho fatto caso a Paramatti e Del Piero , i loro 20 minuti in campo sono stati giocati al ritmo di bradipo, è un segnale che le gambe sono ancora molli. E se da un lato il problema di una condizione da creare o perfezionare non è di breve risoluzione, esclude perlomeno che sia un problema irrisolvibile che ci accompagnerà fino a giugno. Immagazzinato il lavoro muscolare, la condizione migliorerà (sperando che nel frattempo la Champions non ci abbia salutato..).
La difesa fa acqua. I quindici giorni nei quali tutto si sarebbe risolto a detta di Moggi sono finiti, il Brescia ci ha eliminati dalla coppa Italia (mi rifiuto per principio di commentare partite nelle quali si scende in campo con un obiettivo diverso dalla vittoria e lo si ottiene con puntiglio) e abbiamo rischiato troppo anche con gli spagnoli.
I recuperi di Zanchi e Montero saranno preziosi e i giudizi definitivi li trarremo con loro in campo, ma un intervento sul mercato non sarebbe deplorevole.
Grandi perplessità anche sul centrocampo dove ci sono diversi elementi fuori condizione (l'ectoplasma O'Neill era educatamente seduto in tribuna con la divisa sociale ,neanche in panca..), mancano Zambrotta e la spinta sulle fasce, il pressing è assente del tutto e la manovra ristagna per linee orizzontali anche perchè mancano lanci in profondità e giocatori che si smarchino efficacemente. Di conseguenza c'è un attacco che vede pochi palloni e ne segna ancora meno. In cinque partite ufficiali ne abbiamo vinta una e giocate (non dico bene eh!) in modo accettabile mezza. Ancelotti ha molto da lavorare, il Napoli è alle porte e il campionato al pari della coppa non aspetta.
Serviranno grinta, concentrazione e stimoli alle stelle (ma non dovrebbero mancare in teoria) per evitare figuracce. Sperando che alla sesta apparizione una Juve così brutta cominci a diventare se non un pallido ricordo almeno un passato prossimo che non si ripeta...

RAG DOLL
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