Gli ultras rossoneri hanno smentito domenica la notizia pubblicata da un giornale di Milano secondo cui si sarebbe tenuto un incontro in un bar del capoluogo lombardo fra gli stessi e i rappresentanti della tifoseria bianconera, organizzato dalla questura meneghina onde evitare scontri in vista dell'appuntamento di Manchester. Nessun patto di non belligeranza quindi in vista della finale di Champions League.

"Siamo esterrefatti e perplessi - spiega un portavoce rossonero - nel solo immaginare come ci si possa sedere a un tavolo per un incontro di questo tipo grazie a un intervento della polizia". E poi: "E' impensabile che la questura possa intervenire in questo modo in ambiente neutro: chi mai si assumerebbe la responsabilità personale di garantire la tranquillità a nome di tutti?"

Al di là di ciò che dicono i tifosi, non è una novità questo tipo di comportamento delle forze dell'ordine, le quali sono solite, in occasioni del genere, tentare una mediazioni attraverso in modo informale - non certo attraverso incontri ufficiali - cercando di "limitare i danni" grazie al lavoro di intelligence.

"Noi, nemmeno spontaneamente - ribadiscono i rossoneri - abbiamo avuto alcun incontro con gli juventini. Ma alla domanda che tanti ci hanno rivolto abbiamo risposto sempre che non cercheremo alcun contatto a Manchester con i tifosi avversari. Non lo faremo, anche perché capiamo che il tifo di queste finali è variegato e composito. Ci sono famiglie, spettatori occasionali: é una giornata di grande festa, non vogliamo rovinarla o farla degenerare".

Fonte: datasport.it