PESCARA. «Sarebbe già un buon punto di partenza se non ci fosse Ghirelli nello spogliatoio della Sambenedettese». La battuta sfugge ad Andrea Iaconi, diesse del Pescara. Ma Ghirelli chi? Francesco Ghirelli, responsabile della struttura amministrativa della Figc, ex amministratore delegato del Perugia di Luciano Gaucci, visto da tutti i dirigenti pescaresi nello spogliatoio del Catania, l'anno scorso, nei minuti precedenti gara-due dei play off, quella tristemente nota per le deliranti decisioni dell'arbitro Bergonzi. Decisioni che, di fatto, hanno portato all'eliminazione dei biancazzurri.
Francesco Ghirelli padre di Andrea, il responsabile della comunicazione multimediale del Perugia, club tuttora di Gaucci come lo sono, anche se con formule diverse, il Catania e la Sambenedettese.
Un intreccio, quello tra Gaucci e la Federazione, che non vuol dire nulla, ma che si presta a tutte le illazioni di questo mondo. I pescaresi sanno bene che pensare male è una brutta cosa, ma sanno anche che spesso ci si prende. Soprattutto se ci sono di mezzo i play off.
Attente alle possibili combine di palazzo anche le altre società coinvolte nei play off, Teramo e Martina come il Pescara mettono le mani avanti allertando tutti gli organi federali a vigilare e nel caso prendere anche provvedimenti clamorosi, in questi giorni si stanno passando al setaccio tutte le posizioni societarie riguardanti chi fin ora ha fatto il bello e cattivo tempo, rifiutando che questo sport va vinto sul campo, dall'aria che si respira dalla lega appare chiara e forte la convinzione che Catania dello scorso anno ha insegnato e quindi appartiene alla preistoria, onore al campo, la lega vigilerà con il massimo della severità.