Condannati sei ultrà per gli atti vandalici commessi durante la partita Avellino-Salernitana, giocata il 5 novembre dello scorso anno allo stadio Partenio di Avellino. Ieri mattina la sentenza, pronunciata dal giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di Avellino, Carmela Iorio, che ha condannato Giuseppe Scannapieco, Gerardo Piccirillo, Mirko Pelosi, Daniele Iannone e Gaetano Romano, ciascuno alla pena di tre anni e otto mesi di reclusione, tutti restano agli arresti domiciliari. Il pubblico ministero Elia Taddeo aveva chiesto una condanna più pesante a cinque anni e quattro mesi. Invece Luigi Infernosi, l'unico che è ancora in carcere ed è recidivo, in quanto già condannato per analoghe violenze nella partita Napoli-Salernitana, è stato condannato a quattro anni di reclusione a fronte dei sei anni e sei mesi, che erano stati chiesti dalla pubblica accusa. Il difensore di Infernosi, l'avvocato Silverio Sica, dichiara: «Siamo molto soddisfatti per questo risultato, in quanto in un clima di giusta severità si è conciliata la gravità dell'imputazione con la mitezza della pena». Gli altri componenti del collegio difensivo sono gli avvocati Michele Tedesco, Silvestro Amodio, Lucio Pantaleone e Giuseppe Saparano. Pesante il capo d'imputazione, che è la devastazione, reato per il quale è prevista una pena da un minimo di otto anni a un massimo di quindici anni di reclusione, ma i tifosi sono stati condannati a pene inferiori anche in considerazione della riduzione di un terzo connessa con la scelta del rito abbreviato. Per altri due ultrà arrestati Luigi Savarese e Luca Milione invece è in corso il processo ordinario. A Savarese è contestata anche la recidiva reiterata e specifica e a Milione la recidiva reiterata specifica e infraquinquennale. Infatti Luca Milione, che all'epoca era minorenne, era già stato condannato per l'incendio appiccato a un vagone del treno dei tifosi di ritorno dalla partita Salernitana-Piacenza, in cui persero la vita quattro giovani tifosi. Quel 5 novembre lo stadio Partenio è stato trasformato in un vero e prorio campo di battaglia, gli otto ultrà assieme con un altro tifoso minorenne, S.L., per il quale si è proceduto separatamente dinanzi al Tribunale per i minorenni, con altre persone non identificate, hanno devastato lo stadio. Diverse le aggressioni agli agenti in servizio, molti i danneggimenti sia di automezzi delle forze dell'ordine, che della struttura dello stesso stadio. Avevano dato vita a una vera e proria guerriglia, iniziata prima dell'inizio della partita, che si è poi protratta durante il suo svolgimento ed è poi proseguita anche dopo la conclusione. Le indagini sono partite immediatamente dopo la distruzione del Partenio e già la mattina successiva veniva arrestato Savarese, mentre gli altri sono finiti in manette successivamente dopo una serie di capillari indagini. Gli uomini della Digos di Salerno e Avellino hanno infatti visionato più volte i diversi fotogrammi della partita, delle fasi sia precedente che successiva e alla fine sono giunti all'individuazione degli otto ultrà, di cui ieri ne sono stati condannati sei. E per tutti sono rimaste ferme le misure restrittive, sia degli arresti domiciliari che del carcere (da ilmattino.it).

Fonte: ilmattino