IL TIFO-REPORT DI ASCOLI - AVELLINO
24 Marzo 2001 - letto 829 volte
Pessima giornata oggi. Non ci sono parole per descrivere l'amarezza e la rabbia dei sostenitori bianconeri all'uscita dello stadio.
Diverso era l'umore all'ingresso. Numerosi (circa 7000) era stata la risposta all'invito fatto da società e tifoseria organizzata di sostenere il Picchio in una partita importante come questa. Non validi gli abbonamenti e biglietti ridotti per le donne nei distinti, la curva era strapiena.
L'Avellino aveva al seguito circa 150 sostenitori (una decina gli striscioni) i quali (e qui si vede l'esperienza) si erano massimamente disposti nell'anello inferiore per sfruttare al meglio l'effetto di amplificazione acustica della curva nord.
Una buona tifoseria che ha sostenuto i propri beniamini con continuità anche quando li vedevano difendersi a denti stretti dagli assalti ascolani del primo tempo.
Un pò scemati nel secondo tempo quando, pur se l'Avellino sembrava più incisivo, lo spettacolo in campo era nettamente calato. Ed infine il sussulto al loro goal, forse, insperato al 90mo.
Scambi di cori spiacevoli tra le due curve (come al solito, chi può dire chi ha cominciato?) nel secondo tempo ed un tentativo di contatto a fine partita da parte bianconera, subito impedito dalle forze dell'ordine, mentre i tifosi biancoverdi hanno devastato i servizi igienici del settore.
Il tifo ascolano è stato diverso dal solito e possiamo comprenderlo se dividiamo in tre parti i presenti oggi:
1) chi da tempo non veniva allo stadio e tornava oggi in curva spesso non sapendo nemmeno i cori da cantare;
2) i "tecnici", cioè coloro che invece di tifare preferivano inveire per gli errori degli ascolani sotto porta riuscendo solo a interferire con chi, vicino a loro, cantava;
3) i "soliti" e cioè coloro che si sgolano ogni volta.
Gli appartenenti al terzo gruppo, concentrati al centro del settore e coadiuvati dagli altri, diciamo quelli compresi tra le due entrate, hanno fatto del loro meglio, encomiabile come sempre lo sforzo del microfonista.
Gli appartenenti al primo gruppo era come se non ci fossero, anche se cercavano, almeno con le mani, di dare il loro contributo.
Gli appartenenti al secondo gruppo....sarebbe stato meglio se non ci fossero stati. Purtroppo sono numerosi quelli che ancora non hanno capito un kaiser di come si intenda il tifo.
Finché le cose vanno bene uniscono la loro voce, ma quando le cose vanno male iniziano a criticare ottenendo un effetto deleterio per cori e canti.
E così abbiamo avuto un tifo a macchia di leopardo che, pur sostenendo bene la squadra, non è stato, se non in sole 4-5 occasioni, compatto come sempre.
Intendiamoci, questi personaggi sono tifosi come gli altri, amano l'Ascoli come gli altri. Semplicemente non riescono a comprendere che il loro atteggiamento è negativo e controproducente. La loro rabbia è condivisa da tutti ma viene sfogata positivamente nell'incitare la squadra da chi comprende quanto sia importante il 12mo uomo in questo momento.
Comunque, una volta fischiata la fine, si è stati ancora compatti nel criticare la squadra (ma solo dopo la fine, non prima) ed attendere nel piazzale l'uscita dei giocatori.
Una buona parte del pubblico, delusa, ha abbandonato la zona e solo alcune centinaia sono rimasti, presto fatti sgomberare dalle forze dell'ordine che avevano poco prima sedato dei tentativi di raggiungere gli avellinesi.
A piazzale quasi libero, è uscito il pullman della squadra che, però, è stato bloccato da una cinquantina di bianconeri appostatisi nei pressi del ponte senza che la polizia se ne accorgesse. Sono volati insulti e monetine e tutto è finito quando l'autista, con una ripartenza improvvisa, ha portato il pulman fuori tiro.
Uno strascico si è avuto nei giorni seguenti davanti alla sede della società e alla fine dell'allenamento di martedì.
Diversi tifosi si sono fatti sotto per parlare con i giocatori e c'è stato un diverbio con Passiatore il quale, probabilmente, non ha capito il popolo ascolano ed ha reagito duramente alle accuse rivolte a tutti i giocatori.
Pensiamo Passiatore sia in buonafede, ma quando conoscerà il Popolo del Picchio capirà che solo l'amore per i colori fa fare certe cose e solo se condividerà questo amore capirà come ci sentiamo tutti in questo momento...e reagirà in altra maniera.
L'Avellino è quasi dimenticato, incombe la Fermana e si sta preparando l'esodo.
Ecco, il pensiero positivo sta tornando, si pensa al futuro e....SOLO ASCOLI.