TORRE ALFINA (Vt), 29 giugno 2003 - Un ricevimento a corte per Saadi Al Gheddafi: Luciano Gaucci e i suoi figli hanno desiderato dargli il benvenuto aprendo (a lui e ad altri cinquecento invitati) il castello di Torre Alfina, un maniero medievale che il presidente del Perugia riserva soltanto alle occasioni eccezionali. Gaucci, da uomo abituato alle scene, ha perfino manifestato "una certa emozione". Ed il figlio del capo della Libia non ha esitato a ricambiare tanta cordiale ospitalità asserendo di essersi deciso ad affrontare il grande passo verso il calcio italiano "soprattutto per la consapevolezza di affidarsi al club di Gaucci capace — ha sottolineato — di portare al successo atleti non affermati in ambito internazionale".

Per accogliere festosamente Gheddafi e la sua scorta Gaucci non ha badato a spese: la cerimonia ed il pranzo per tutti gli ospiti (compresa una folta rappresentanza di festanti tifosi) gli son costati quasi 80 milioni. Tale è stato l’assedio a Torre Alfina che il Comune ha dovuto vietare l’accesso automobilistico per tutta la giornata. Gheddafi è giunto a Perugia in volo dalla Sardegna, dove era in vacanza. Vestiva pantaloni da passeggio e maglietta. Si proteggeva dal sole con occhiali scuri. Gaucci gli ha fatto dono di una coppa, in oro e argento, che subito ha definito "benaugurante". Il presidente, affrettandosi a precisare che il contratto vincola Saadi fino al 2005, ha parlato di "orgoglio" e di "onore".

Ma ha anche rilevato che "Gheddafi, secondo i suoi intelligenti desideri, sarà trattato come un qualsiasi giocatore del Perugia". Il "gran capo" perugino ha anche sgomberato il campo da implicazioni politiche: "Qui da noi Saadi parlerà solo di calcio e di sport, non di politica". Intesa evidentemente ben raccordata perché poco dopo Saadi, interpellato sui rapporti tra Italia e Libia, ha reagito senza esitazione: "Qui non intendo trattare argomenti politici". Il figlio del Colonnello si è aperto al microfono con circospezione: "So quanto sia difficile il compito che mi sono assunto, però ho deciso di lasciarmi alle spalle ogni responsabilità libica perché troppo forte è stato il desiderio di vivere un’esperienza come questa che mi ha proposto il Perugia".

Da buon arabo il suo finale: "Le cose andranno bene, Inshallah, cioè se Dio vorrà". Dopo un sobrio pranzo (carne bianca e pesce) il nuovo trequartista del Perugia ha raggiunto l’hotel che lo ospiterà in questi mesi: 8 stanze, tutte per lui e il suo seguito. Domani le visite mediche e il 2 luglio partenza, con la squadra, per il ritiro di Folgaria. Una conferma: l’intero emolumento contrattuale sarà devoluto in beneficenza.

In conclusione ritengo che questo acquisto a dir poco roboante sia piu' una trovata pubblicitaria che un effettibvo "colpo di mercato" da parte di Gaucci. E' palese che siamo di fronte ad un calciatore che non ha avuto un gran che' d'esperienza: giocare nel campionato in uno stato in cui il proprio padre ne e' il dittatore metterebbe in soggezzione qualsiasi terzino o centrocampista che sia in procinto di contrastare "l'erede al trono". In piu' si ricordi che l'allenatore italiano Scoglio fu assoldato nel 2002 dai libici per portare la nazionale ai mondiali. Finale della vicenda: il "professore" ha lasciato la panchina per la presenza di pressioni "esterne" che volevano Saadi Al Gheddafi sempre in campo in posizione da tre quartista, roba che non viene assicurata neanche a Roberto Baggio.
Comunque sia faccio i miei piu' sinceri auguri a Gheddafi sperando che possa dimostrare il suo valore e mettere a tacere queste voci maligne. Complimenti poi a Gaucci che ha pescato una trovata per farsi una pubblicita' da matti, non solo sul Mediterraneo, ma anche oltreoceano, da dove sto scrivendo (USA, Wisconsin).
Forza Gheddafi, porta il Perugia in Champions!

Fonte: La Gazzetta dello Sport