guerra ai botti "Il Barbera rischia la squalifica" Solo Livorno e Roma più "punite" del Palermo. Mi chiedo, lo spettacolo...???
17 Febbraio 2005 - letto 2758 volte
PALERMO. Nella classifica delle società più multate il Palermo sarebbe in ... Champions League. Primo il Livorno con 89.000 euro, seconda la Roma con 82.000 euro, terzi ex aequo Palermo e Lazio con 68.000 euro. Al Messina ammende solo per 15.000 euro. Il Chievo chiude la classifica con soli mille euro. Il dato, per una società che muove una quarantina di milioni di euro non è eclatante, ma poichè il fenomeno è in crescita in viale del Fante è scattato l'allarme. "Da domenica niente fumogeni, nè giochi pirotecnici, sono troppo pericolosi e rischiamo di vederci squalificato il campo". Il messaggio forte e chiaro l'ha mandato l'amministratore delegato rosanero Rinaldo Sagramola, preoccupato dell'escaletion di luminarie e fumogeni delle ultime settimane. "A me piacciono, mi emoziono soprattutto nelle notturne, ma non c'è niente da fare. Sono pericolose, sono vietate e anche il pubblico palermitano ne dovrà prendere atto. Se dovesse cambiare la legge ne prenderemo atto, ma adesso non si può. In questi giorni parleremo con i club organizzati e chiederemo la loro collaborazione in questo senso. Cercheremo altre forme di coreografie, ma certe manifestazioni devono essere vietate". Il Palermo dichiara dunque guerra a botti, tric-trac, giochi di fuoco e fumogeni ed è pronto a tutelarsi in ogni sede. "Premetto, continua Sagramola, che non abbiamo poteri di pubblica sicurezza e che quindi controlli e denunce spettano alle forze dell'ordine. Noi non andremo a cercare chi accende i fumogeni. Ricordo però che il Dipartimento di Pubblica Sicurezza del Ministero dell'Interno ha di recente emanato una direttiva tesa a prevenire e contrastare il possesso ed il lancio di oggetti e artifizi pirotecnici negli stadi. La direttiva è chiara e prevede l'arresto da tre a diciotto mesi per i possessori e da sei mesi a tre anni per chi effettua lanci, con la possibilità di eseguire l'arresto anche nelle 36 ore successive mediante l'utilizzo delle immagini delle tv a circuito chiuso. Dunque, certi reati vanno perseguiti d'ufficio e non è necessaria alcuna nostra denuncia. Noi però potremo rivalerci in sede civile, querelando chi metterà a rischio la sicurezza al Barbera e chi causerà danni". Ma le fiaccole, i giochi d'artifici e i fumogeni sono ormai nel costume del calcio, come si fa a rinunciarci? "Non è così, o meglio non è così dovunque. Sono abitudini principalmente italiane. Non mi risulta che nel campionato inglese ci siano giochi di fuoco, nè in Spagna. Eppure le loro coreografie sono bellissime. E' un'abitudine solo italiana e non dimenticherò mai quando quattro anni fa, a Bergamo, i tifosi del Vicenza lanciarono dei giochi pirotecnici in campo. Un poliziotto andò per rimuoverli e gli saltarono due dita. Quest'anno alla Roma è stato squalificato il campo per i fumogeni in Coppa Italia di Siena e nella partita col Milan al Barbera il fumo ristagnò tanto che si non si vide nulla nei primi minuti. Dobbiamo garantire la sicurezza di tutti, abbiamo la responsabilità di trentatremila abbonati, e certe cose non potremo tollerarle più". Ma avete avuto avvisaglie, perchè questo allarme scatta adesso, a girone di ritorno inoltrato? "Perchè la squadra si sta producendo in uno sforzo enorme, le cose vanno bene e sarebbe gravissimo compromettere tutto per il gesto di pochi. Sarebbe pazzesco rovinare un campionato come questo con una squalifica del campo in seguito a manifestazioni di gioia o ancor peggio per il lancio di una bottiglietta in campo. E purtroppo sono cose che al Barbera accadono". Intensificherete i controlli agli ingressi? "Noi non possiamo farlo, non tocca a noi. Il Palermo può solo chiedere la collaborazione dei suoi tifosi, e anzitutto dei club organizzati. Può alzare il livello di attenzione sul problema in modo che tutti gli spettatori siano un po' più responsabili e infine può certamente rivalersi in sede civile se dovesse accadere qualcosa". C. B.