Gli ultras della Sud: "Sciopero del tifo per Roma-Juventus"
25 Agosto 2015 - letto 1729 volte
"Questa curva non si divide". Il coro intonato dal settore caldo della tifoseria romanista, in occasione dell'Opening Day dello scorso 14 agosto, è stato il claim utilizzato dagli stessi ultras giallorossi per concludere un lungo comunicato diffuso in giornata nell'etere. Il Prefetto Gabrielli, il Presidente Pallotta, gli steward incaricati di sorvegliare il nuovo cordone divisorio al centro del settore: questi i target individuati dalla Sud per annunciare lo sciopero del tifo in occasione di Roma-Juventus (previsti 50.000 spettatori). E sui quali scaricare la propria frustrazione.
"A Roma-Juventus saremo al nostro posto. Ci saremo, MA IN SILENZIO. In Curva Sud non ci sarà tifo. Non ci saranno bandiere che sventoleranno, non ci saranno cori, né colori, né stendardi. Questa la nostra risposta ad un sistema che ci ha dichiarato guerra. Noi il campo non lo abbandoniamo ma restiamo in silenzio. Uniti possiamo vincere anche questa ennesima battaglia". Un messaggio lungo, diffuso tramite il web, che coinvolge tutti. Dal Presidente Pallotta, al dg Baldissoni "responsabili e complici di quello che sta accadendo". Per passare al Prefetto Gabrielli le cui disposizioni per il nuovo stadio Olimpico - poco coerenti, stando ai tifosi giallorossi, con le normative Uefa che impongono l'abbattimento delle barriere - suonano come "minacce da rimandare al mittente, chiedendo le sue dimissioni immediate ed irrevocabili per insufficienza di neuroni nel suo piccolo cervello".
Le parole nel comunicato prendono di mira l'ex responsabile della Protezione Civile Nazionale: si sottolinea il suo ruolo istituzionale durante "il terremoto a L'Aquila, dopo il quale ancora oggi migliaia di famiglie vivono senza case in alloggi di emergenza". Non risparmiato neanche Adriano Lauro, Dirigente del Commissariato Prati, responsabile a detta della Sud dei tanti disagi incontrati dai tifosi nel pre-gara di Roma-Siviglia, durante la presentazione della nuova rosa all'Olimpico: "Dava ordine ai suoi sgherri e in prima persona sbraitava e minacciava dentro la Curva. Lauro - si legge nel comunicato - è colui che nel luglio del 2001 era il responsabile della Polizia di Piazza Alimonda a Genoa quando morì Carlo Giuliani, lo stesso che in tribunale dovrà rimangiarsi le parole di fronte ai giudici in un silenzio imbarazzante, per aver dato falsa testimonianza dei fatti accaduti intorno alla morte del ragazzo".
Parole dure, che meritano la reazione dura della Sud. Non rassegnazione, però: gli ultras hanno deciso di non disertare il settore in Roma-Juventus, in programma domenica prossima alle ore 18. Carlo Feliziani, responsabile della sicurezza di As Roma, ha annunciato il sold-out per i settori popolari e l'obiettivo 50.000 presenze (già confermati 48.000 spettatori): per agevolare la logistica, i cancelli saranno aperti da più di due ore prima del match. La Curva Sud ci sarà: "Noi neanche questa volta andremo via, perché quella è casa nostra e loro sono solo ospiti indesiderati. A Casa nostra decidiamo noi e qualcosa da dire ancora ce l'abbiamo. Siamo uomini liberi, schiavi di nessuno e burattini di niente". Un inizio di stagione dai toni cupi, che non fa ben sperare in vista dell'anno, che ancora deve iniziare.
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