Danni allo stadio di Biella tre tifosi del Savona denunciati
23 Gennaio 2009 - letto 1962 volte Sono accusati di aver abbattuto una cancellata divisoria tra i settori delle rispettive tifoserie, distrutto il lavabo di un bagno e di aver lanciato in campo i pezzi di ceramica. Il questore del centro piemontese, Giuseppe Poma, dovrebbe firmare nei prossimi giorni i rispettivi Daspo Tre tifosi del Savona calcio sono stati denunciati dalla questura di Biella per aver divelto a spallate la cancellata che separa il settore dei tifosi ospiti da quelli di casa, rotto un lavabo dei bagni e lanciato in campo i pezzi di ceramica. Nei prossimi giorni il questore Giuseppe Poma dovrebbe firmare i provvedimenti amministrativi di divieto di accesso alle strutture sportive (il Daspo) nei confronti dei tre ultras biancoblù. E si annuncia la mano pesante. I guai per i sostenitori degli striscioni potrebbero però non essere finiti. Il comune di Biella, proprietario dello stadio Lamarmora starebbe valutando l'opportunità dellazione di rivalsa nei confronti dei sostenitori liguri, chiedendo il pagamento dei danni. I tecnici del comune avrebbero infatti giù provveduto alla sostituzione della recinzione «abbattuta a spallate dai tifosi savonesi». Nei guai sono finiti due tifosi di 38 anni e uno di 34, le generalità dei quali la questura piemontese non ha ancora divulgato nonostante la segnalazione alla magistratura dei fatti e delle accuse. «Attendiamo il Daspo» chiariscono in questura. Ad inchiodarli sarebbero state le riprese delle telecamere effettuate da parte del personale della polizia in servizio quella domenica allo stadio. Era il 9 novembre e per la formazione del tecnico Bortolas si trattava del primo vero test importante della stagione in casa della capolista. Una gara dal grande valore sportivo e che forse per questa ragione era parecchio sentita anche dalla tifoseria. E così di fronte alla sconfitta (2-0) la reazione è stata spropositata. Assurda. «Sono stati cinque minuti di inferno - sottolineano alla questura biellese - I tifosi ospiti hanno cominciato a creare disordini che per fortuna non hanno avuto conseguenze per le persone, fino allarrivo dei rinforzi». Nelle settimane successive al fatto, il lavoro di intelligence della polizia ha portato allindividuazione dei presunti autori del fatto. Violenza che, se confermata, dovrebbe portare a sanzioni pesanti anche dal punto di vista amministrativo. Lallontanamento dagli stadi potrebbe durare anche un anno. Difficile, comunque, azzardare previsioni. Il tutto mentre liter giudiziario della vicenda proseguirà a palazzo di giustizia. I tre tifosi rischiano da sei mesi a tre anni di condanna nelleventuale procedimento davanti al giudice monocratico. Il danneggiamento di cosa pubblica è infatti procedibile dufficio e con conseguenze pesanti. Le preoccupazioni si spostano ora al 22 marzo, quando al Bacigalupo andrà in scena la sfida di ritorno con i bianconeri. Le forze dellordine temono disordini. Prevedibili disposizioni particolari per evitare il contatto tra le due tifoserie. Stigmatizzato il comportamento dei tre tifosi - ingiustificabile - restano i dubbi sulla consistenza della cancellata che avrebbe dovuto funzionare da separazione tra i due settori e che le recenti normative sulla sicurezza negli stadi avrebbero dovuto inasprire. Se linferriata è crollata sotto il peso e la furia di tre persone, cosa sarebbe successo se i teppisti fossero stati un centinaio? Punire i tifosi violenti è un passo importante, ma allo stesso tempo è necessario rendere gli stadi più sicuri e confortevoli possibili. Anche passando al riammodernamento degli stadi, come accaduto a Savona, per esempio. Oltre a combattere la stupidità di chi perde la testa di fronte ad una sconfitta della squadra del cuore. Fonte: ilsecoloXIX.ilsole24ore.com Notizie correlate Savona
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