Da Cagliari a Varese e Terni, è un assedio ultrà
20 Aprile 2015 - letto 1507 volte ![]() Da Cagliari a Varese, ultras scatenati. Ad Assemini, nel ritiro dei rossoblù, blitz dei tifosi più estremi contro la squadra di Zeman, a Varese vandalismi allo stadio Ossola (con tanto di pali delle porte tagliati) e partita contro l’Avellino rinviata a oggi. Qui Cagliari. Una durissima contestazione alla squadra nella sede del ritiro. Un'improvvisa protesta degli ultrà del Cagliari, scritta e orale: con la bomboletta spray è stato imbrattato il cancello di ingresso del centro sportivo di Assemini. «Sputate sangue per la maglia, mercenari», questo il testo, inequivocabile. Poi, parole forti, urlate a gran voce. Il capitano Daniele Conti - secondo quanto ha raccontato il vicepresidente della società Stefano Filucchi - ieri mattina ha riassunto in poche parole allo stesso numero due rossoblù e al presidente Tommaso Giulini quello che è successo: confronto verbale dai toni molto accesi. La Digos sta cercando di capire se la cosa si sia fermata lì. E ha già chiesto agli stessi giocatori, di raccontare tutto per filo e per segno. La società esclude che ci siano stati schiaffi e minacce. Ma non minimizza. «Siamo sorpresi, amareggiati - ha detto in conferenza stampa Filucchi -, anche perché non abbiamo mai negato un confronto a nessuno. La squadra però si è comportata molto bene: ha accettato l'incontro senza problemi». Lo stato emotivo della squadra lo ha raccontato ai giornalisti il tecnico Zdenek Zeman: «Non è stato un confronto. Per il confronto bisogna essere in due. E noi abbiamo solo subito. Per la pace, ma abbiamo subito». Qui Varese. Scritte contro i giocatori e la società, pali delle porte segati e zolle di terra divelte dal prato. È lo scenario di devastazione allo stadio Franco Ossola di Varese, preso di mira nella notte da un gruppo di vandali. Il blitz ha costretto a rinviare a oggi la partita Varese-Avellino del campionato di serie B, in programma ieri alle 15. Ed è ancora in corso la conta dei danni, provocati da un gesto di protesta contro le scelte della società e lo scarso rendimento della squadra, ultima in classifica e a un passo dalla retrocessione. Oltre a danneggiare le porte e il manto erboso, hanno sradicato una parte della panchina del Varese, tracciando sulla struttura scritte come «non siete degni di onorare la nostra maglia» e insulti ai dirigenti. All'apertura dello stadio, ieri mattina, i dipendenti della società non hanno potuto fare altro che chiamare la polizia. Fonte: ilpiccolo.gelocal.it Notizie correlate Cagliari
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