Cremonese-Alessandria: lancio di sassi e bottiglie, poi maxi rissa Un piemontese all’ospedale: testa rotta
31 Marzo 2003 - letto 2134 volte
Cremonese-Alessandria, violenze e paura. Incidenti prima della gara all’esterno della curva Nord dello Zini
Ultras scatenati, botte da orbi e feriti
Prima il lancio di bottiglie e sassi, poi la rissa, i corpo a corpo, un tifoso finito a terra e preso a calci e pugni. Dieci minuti di follia, ieri, all’esterno dello Zini, prima dell’inizio di Cremonese-Mantova. Protagoniste le frange più esagitate delle due tifoserie. Bilancio: un tifoso ospite finito all’ospedale con la testa rotta, un altro giovane piemontese dolorante per la raffica di colpi subiti, non al punto da chiedere l’intervento dei sanitari. Il fuoco alle polveri alle 15.35, all’arrivo nel piazzale compreso tra la curva Nord, via Persico e via Annona, dei due pullman carichi di supporter dell’Alessandria. In tutto una settantina di giovani. Quando il secondo mezzo si ferma e i ragazzi scendono, da lato via Annona parte una pioggia di bottiglie e sassi. A garantire la sicurezza, in quel momento, soltanto un pugno di vigili urbani: mancano venti minuti al fischio d’inizio e le forze dell’ordine stanno prendendo posizione. Immediata la reazione degli Ultras grigi. Una decina si lancia verso i cremonesi, altrettanti, e iniziano i primi corpo a corpo. A un tratto — secondo il racconto, non confermato, di un testimone — spunta anche una spranga. I vigili ce la mettono tutta, limitano i danni, ma non possono evitare il contatto tra le fazioni. Anche perché da una parte e dall’altra arrivano rinforzi. La linea dei tafferugli, intanto, si sposta sempre più verso via Mantova. Alla fine si contano quasi una settantina di giovani coinvolti. E’ in queste fasi che un alessandrino finisce a terra, preso a calci e pugni. Gli rubano bandiera e sciarpa. Ad avere la peggio, però, è un altro supporter piemontese. Una vistosa ferita alla testa dalla quale esce sangue a fiotti. Sull’asfalto c’è un tappeto di cocci di vetro. Appena possibile viene soccorso dai sanitari in servizio allo stadio e condotto in ospedale dove i medici stilano un referto di 15 giorni. Lui stesso riferirà di essere stato colpito da una bottiglia. Lascia il nosocomio poco più tardi — spiegherà più tardi il funzionario della questura Michele Raimo — e raggiunge gli altri sulla Nord. Intanto sul posto accorrono agenti e carabinieri: formano un cordone, isolano le fazioni. Per l’inizio della gara tutti sugli spalti, da dove partono cori al veleno e insulti. Al termine del match la tensione torna a salire. Ma le forze dell’ordine presidiano ovunque. I due pullman vengono fatti fermare davanti il cancello della Nord. Prima che i tifosi alessandrini salgano sui due mezzi c’è tempo per qualche sfottò coi i pochi Ultras cremonesi che si avvicinano, subito fatti sloggiare dagli agenti. Poi, alle 18.10 i pullman ripartono. Al momento — secondo quanto confermato dallo stesso Raimo — nessuno dei giovani coinvolti è stato indentificato.
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