Cesena-Cosenza, gli ultras invadono il campo!
06 Giugno 2000 - letto 1543 volte
Durante questo finale di campionato il Cesena sta sprofondando spaventosamente. La Curva Mare, quest'anno finora particolarmente paziente, ha visto messo a dura prova il suo sangue freddo. Alla fine ha ceduto, confermandosi tra le più "vivaci" d'Italia. Domenica scorsa, penultima di campionato, contro un Cosenza (30 silani al seguito sistemati in Curva Ferrovia Inferiore) a caccia del punto-salvezza, i bianconeri dovevano assolutamente vincere. Il clima era elettrico: la squadra da oltre 2 mesi "giochicchiava", puntava al pareggino e quasi sempre perdeva, i tifosi si erano permessi di fischiare in un paio di partite e i giocatori avevano incredibilmente risposto con un silenzio-stampa assolutamente ingiustificato.
Nonostante premesse "poco incoraggianti", le WSB tentano a inizio gara una specie di riconciliazione (striscione "finchè c'è Birra c'è speranza"). La risposta della squadra? Sconcertante. Sotto 0-2, pareggia, poi ancora 2-3 e pareggio a dieci minuti dal termine. A 7' dalla fine il patatrac. Gli ultras romagnoli sono furiosi, un gruppetto isolato scavalca i vetroni, viene colpevolmente snobbato e apre un cancello dal quale, istantaneamente, circa 150 ragazzi con aste in mano entrano nel terreno di gioco con aria minacciosa nei confronti dei propri giocatori. Fuggi fuggi delle squadre negli spogliatoi, scene da calcio peruviano o colombiano. Improvvisamente ecco arrivare le forze dell'ordine che cominciano - ma guarda un po'? - a smanganellare a più non posso. Gli ultras arretrano, non negano qualche colpo "difensivo", alle spalle la curva lancia di tutto in campo. In una seconda fase i ragazzi si rifanno sotto, utilizzando alcuni cartelloni pubblicitari come ariete. Alla fine la situazione viene faticosamente ricondotta alla normalità. Rientrano le squadre e l'arbitro, tra lo stizzito e lo spaventato, concede un solo minuto di recupero (5 o 6 ci sarebbero stati tutti). Bilanci: una decina di feriti, fifty fifty ultras/polizia, il più grave è uno sbirro, clavicola malconcia, 15 giorni di prognosi. Benevole il giudice sportivo: 25 milioni di multa alla società, niente squalifica del campo. Meno benevolo sarà il questore: tutto è stato meticolosamente registrato dalle tivù, le immagini molto presumibilmente daranno vita ad un nuovo plotone di diffidati. Vi faremo sapere.