Ad attendere la squadra alla ripresa degli allenamenti allo stadio comunale c’era uno striscione degli ultras.
Nessuna polemica nei confronti della squadra ma nei confronti della società per la data e l’orario stabiliti per il recupero della partita con il Lumezzane. Come noto, l’incontro sarà recuperato mercoledì 26 gennaio alle 14,30 e questa decisione ha fatto scattare la protesta della tifoseria. Una protesta, per la verità poco becera e molto civile caratterizzata, per l’appunto da uno striscione dove si legge testualmente: “Per spalare la neve ci chiamate per decidere il recupero non ci considerate...”. Ed è proprio questo l’argomento del giorno poiché giocare il recupero di una partita di campionato un giorno feriale e per di più il primo pomeriggio, è decisamente penalizzante per la tifoseria visto che si tratta di una giornata lavorativa e non tutti possono permettersi di chiedere permessi o un giorno di ferie per assistere ad una partita di calcio. Molte le rimostranze raccolte allo stadio anche da parte dei pochi tifosi che assistevano al training della squadra di Galderisi. “Francamente – dicono all’unisono – non riusciamo a capire come si possa stabilire di giocare il recupero della partita con il Lumezzane in un giorno feriale e in un orario che non è dei migliori. Non si poteva giocare per esempio per l’Epifania che era un giorno festivo e quindi con la possibilità di avere la presenza di un pubblico adeguato?”. Questa la domanda principale che viene rivolta agli addetti ai lavori ma la data auspicata non era praticabile perché in quella stessa giornata i lombardi sono impegnati in Coppa Italia (quella maggiore) e quindi non era possibile disputare il recupero di campionato. I tifosi però non concordano neppure con l’orario stabilito.
“Ci piacerebbe sapere – dicono – chi è quel cervellone che in federazione decide di far giocare la partita alle 14,30. Visto che si tratta di giorno feriale, non era possibile disputarla alle 20,30? A noi pare che queste decisioni vengono prese senza tenere minimamente conto della tifoseria e questo, francamente, non ci sta bene e studieremo come fare per riuscire ad avere una forma di rimborso per chi è abbonato e non può andare allo stadio alle 14,30. E’ l’ennesima dimostrazione di come il calcio viene gestito in maniera scandalosa da parte di chi non conosce affatto le nostre esigenze e se ne frega altamente del fatto che possiamo o meno assistere alle partite. Se il concetto che prevale è questo crediamo che alla fine il calcio si limiterà ad essere un gioco da “play station” o poco di più”.
Significativo a questo proposito anche il commento del tecnico amaranto Galderisi che prima di entrare nel campo ha commentato al volo lo striscione esposto. “Non lo avevo visto – dice il tecnico – ma nella sostanza questo tipo di lamentela è giusto perché i tifosi in generale e non solo i nostri, hanno il diritto di poter assistere alla partita con modalità più giuste di quelle adottate in questa occasione”.

Fonte: arezzonotizie.it